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Il professore d'arte guardò i suoi allievi maschi e commentando la Primavera di Botticelli rimase armoniosamente incantato da Flora, dal viso di Flora."Guardate com'è bella, è veramente bella.....così bella che....così bella....."La fissò e la rifissò e fu preso da una strana ebbrezza. Non voleva ritrovarsi in aula, ma altrove....un disperato bisogno d'amore, di tenerezza, lo afferrò. E la sua frustrazione era altissima, Flora non esisteva."Ma dite ragazzi, non è meglio guardare Flora che le foto delle veline?"Tappeto di risate."Non è meglio guardare, guardare e basta? Non è meglio l'amore, il sesso sognato?"Appena si accorse che i suoi ragazzi si stavano distraendo, come suggerirgli: "Stai dicendo una marea di cazzate", lui pronto: "Mettetevi una mano sui pantaloni e masturbatevi insieme...masturbazione collettiva, coraggio! Dovete masturbarvi guardando Flora, coraggio!"Ma non si accorse che le sue mani erano già partite e che qualcuno era già andato a chiamare il preside.Finché la sua ebbrezza era un fuoco. Per sfuggire alle fiamme del suo inferno interiore si buttò giù dalla finestra. La fine di un professore in nome del sacro fuoco dell'arte.Evviva la follia!