“Gli altoatesini parlano e scrivono per dispetto solo in tedesco, e i friulani, che per motivi alcolici non sono mai riusciti a esprimersi in italiano, parlano ancora una lingua fossile impressionante, hanno un alito come se al mattino avessero bevuto una tazza di m.... e l’abitudine di ruttare violentemente”Chi è l'autore di questo pensiero profondo, che vorrebbe essere divertente e invece si rivela solo una pura volgarità? E' Paolo Villaggio. E l'ha pure scritto in un libro. E gliel'hanno pure pubblicato...
Essendo friulano, mi verrebbe da rispondere per le rime, ma perché abbassarsi a questi livelli?
Piuttosto, per approfondire la lingua fossile, invito Villaggio, che nel frattempo ha chiesto scusa per queste parole dopo la minaccia di una querela (coraggioso...), a leggersi le divertenti strisce a fumetti (anzi strichis a fumuts) in lingua friulana: I Gnognosaurs di Andrea "Dree" Venier.
Scoprirebbe come questi simpatici dinosauri del giurassico accompagnino dal 1996 i bambini friulani nella scoperta della marilenghe. Altro che fossili! I Gnognosaurs sono vivi sulle pagine di riviste, libri, calendari e poster così come è viva e parlata la lingua friulana a tutte le età.
E non solo in Friuli. “La lingua friulana” aveva affermato Andrea Venier durante Fiumettopoli 2010, “è pronta per affrontare nuove avventure, uscire dal localismo. I Gnognosaurs reggono bene al di là dei confini friulani, e anche all’estero cominciano ad essere apprezzati. Per questo il prossimo viaggio dei nostri piccoli amici sarà la conquista dell’America! Il Friulano ha una marcia in più, la simpatia intrinseca, immediata che riesce a far sorridere tutti, ed una capacità ci sintesi che ben si presta ad essere tradotta nella lingua internazionale per antonomasia, l’inglese.”
Cicci
Chissà se Villaggio avrebbe l'ardire di ripetere la sua affermazione di fronte a Cicci? Un po' di coerenza e di convinzione nelle proprie idee, che ha perfino messo nero su bianco, sarebbe apprezzata: almeno dimostrerebbe del carattere! Invece penso che Cicci lo farebbe sprofondare dalla vergogna (fantozziana): ma non tanto per il suo aspetto arcigno da dinosauro arrabbiato, quanto per la sua simpatia pura e innocente, la stessa che traspare dai sorrisi dei bambini che leggono le avventure sue, di Momo, Martin, Ines e tutti gli altri Gnognosaurs.