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Una location ideale per i quadri di Carlo Solazzi, ristoratore, collezionista e pittore
Creato il 19 novembre 2012 da MaremagazineSi è presentato con le sue opere, tutte a tema mare, disegni al tratto, acquerelli e due quadri dalle misure ragguardevoli, settanta centimetri per centoquaranta, dipinti a olio su tavole. “Circa cinque anni fa ho smontato un vecchio armadio, racconta, e ho recuperato dodici ante di quel formato, che sembravano fatte apposta per ricevere il colore senza dovere fare preparazioni preventive. Visto che mi trovo bene a dipingete su legno anziché su tela, mi è nata l’idea di usarle per farne quadri, le ho usate tutte e questi sono gli ultimi due che ho fatto! Sono tutti frutto della mia fantasia, per il primo mi sono ispirato al brigantino a palo Rickmer Rickmers oggi usato come museo nel porto di Amburgo. Per gli altri attingo alla mia ricca biblioteca di libri di mare. Alcuni li ho regalati ai miei figli, altri sono esposti nel mio locale, per gli ultimi due ho pensato che la libreria fosse la location ideale.”
I disegni al tratto invece li ha fatti tanti anni fa, ne ha sfornati più di trecento. “Mi trovavo a Berlino, continua nel suo racconto, dove in una cartoleria ho comprato degli album di una carta nel formato A4 molto particolare, adattissima per questo tipo di illustrazione al tratto e alla mia tecnica di usare esclusivamente la classica penna a sfera Bic. Era il mio passatempo preferito la sera quando ero in chiusura del locale. Il tema era sempre il mare con golette, navi… Qualcuno mi è capitato di venderlo, anche perché non costano molto, ma la maggior parte li ho incorniciati e conservati.
Carlo ha da sempre coltivato la sua passione per il mare, ha iniziato da ragazzo a costruire alcuni modelli, da autodidatta senza che nessuno gli abbia mai insegnato nulla. A dodici anni ha costruito il suo primo modello, un brigantino, il Cutty Sark.
Poi ha iniziato con le navi in bottiglia, ne ha fatte qualche centinaio, non le ha mai contate. Alcune ha regalate, altre si sono rotte, ma una trentina si sono salvate, sono tutte esposte nel suo locale. “Se le avessi conservate tutte, si rammarica, oggi avrei una bella collezione!”
Ma collezionare oggetti è stata l’altra grande passione di Carlo Solazzi. Tanto che il suo locale è forse più famoso come museo del mare che come ristorante.
Il nome che ha dato al suo locale, Fronte del Porto, è scontatissimo. Si trova in via Torre Clementina proprio di fronte ai pescherecci ormeggiati lungo il Tevere. La cucina a base di pesce, che non deve fare molta strada per finire in padella, ovviamente è il suo forte, a partire dal classico fritto di paranza.
Quindi nulla a che vedere con il mitico film di Elia Kazan che vide protagonista Marlon Brando, anche perché il locale, che prima era un semplice bar che serviva cappuccini e cornetti ai pescatori locali, è nato prima del 1954, data di uscita del film. Semmai, al contrario, c’è da pensare che Kazan si sia ispirato a quel “baretto”…
Fronte del Porto è accogliente con la sua atmosfera quasi british, che avvolge e protegge il cliente che si siede al tavolo apparecchiato con quelle più che semplici e caratteristiche tovaglie a quadrettoni rossi. Nella sua semplicità, però, è nascosta tanta qualità e cortesia.
“Ho girato, da circa 20 anni, conclude Carlo, per rigattieri, “sfasci”, antiquari trovando sempre qualcosa di interessante. Il mio primo acquisto è stata una bussola sospesa Fuselli che si faceva a Genova, la pagai 300mila lire.
Ricordo ancora un bellissimo negozio di antiquariato navale a via del Corso a Roma e come rimanevo affascinato dagli oggetti che esponeva. Ne ho tanti di oggetti, e la mia ricerca continua, indicandomi i vari oggetti esposti, questo è un telegrafo da macchina inglese di una nave di Liverpool, questa è invece una bussola con il compasso a secco e la chiesuola a fungo, è una Thompson veniva montata sulle scialuppe di salvataggio.
Frequentando la libreria Il Mare quando trovavo libri particolari non me li sono fatti mai sfuggire come ad esempio Diving Helmet, gli ho fatto la corte a lungo dato il suo costo. Tra tutti gli oggetti tengo moltissimo ai quadri che sono pezzi unici.
Il successo del mio ristorante, conclude, è sicuramente dovuto non soltanto alla qualità del cibo ma all’atmosfera che ho saputo creare!”
E Carlo ha sicuramente ragione, lo dice chi ha apprezzato quella cucina e vissuto quell’atmosfera!
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