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Una lunga carrellata di “bufale nucleari”

Creato il 02 febbraio 2011 da Lorenzo_gigliotto

Una lunga carrellata di “bufale nucleari”

Navigando per il web e sfogliando i giornali vi sarà certamente capitato di imbattervi in titoli come “le centrali nucleari sono dannose per la salute” o cose del genere. Grandi dichiarazioni che spesso si rivelano delle vere e proprie bufale. L’Ain (Associazione italiana nucleare – http://www.assonucleare.it/ ) ha pensato bene di fare una raccolta di questa carrellata di luoghi comuni sull’atomo e di smentirli uno per uno (http://www.assonucleare.it/Bufale%20Nucleari/bufale_nucleari.htm) .Qualche assaggio: si parla di costi elevati degli impianti, che avrebbero portato molti paesi esteri a rinunciare al nucleare. Costi che sarebbero coperti da soldi pubblici, incidendo sulle tasche dei cittadini. Niente di più falso:per la precisione, la nostra normativa incentiva la produzione elettrica da fonti rinnovabili, penalizzando così il nucleare. Le nuove centrali saranno finanziate esclusivamente con capitali privati e non con fondi pubblici.

Altra affermazione, altra bufala: come per il petrolio e il gas, anche l’uranio deve essere importato, oltre ad essere in via di esaurimento. Innanzitutto il combustibile nucleare è più conveniente di altre fonti: a parità di energia elettrica prodotta costa, infatti, 4 volte meno del carbone, 6 volte meno del gas e 10 meno del petrolio. Ai livelli attuali di utilizzo, poi, le risorse di uranio saranno disponibili per circa 250 anni, molto di più rispetto alla durata residua dei combustibili fossili. Senza dimenticare che l’entrata in funzione dei reattori di quarta generazione permetterà di utilizzare meglio l’uranio esistente (uranio 238) e, quindi, di moltiplicarne la disponibilità.

Un altro leit motiv della propaganda anti-nucleare è il discorso scorie, con tutte le implicazioni legate alla dispersione di radioattività e alla salute. Sulla radioattività, in particolare, se ne dicono tante, ma la verità è che è presente quotidianamente intorno a noi: per effetto della radioattività naturale ognuno di noi assume una dose media pari a 3,1 mSv all’anno, con variazioni a seconda delle zone in cui si vive (da 0,5 a 4,5 mSv l’anno), senza subire conseguenze di nessun tipo.

Si potrebbe continuare ancora per un bel po’, i luoghi comuni sono tanti e di diverso tipo. Quale, allora, l’antidoto contro la cattiva informazione? Leggere e documentarsi, per capire che gli allarmismi tanto strombazzati non sono poi così fondati. Un buon punto di partenza potrebbe essere dare un’occhiata al sito dell’Ain…



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