Una macchina costruita per vincere

Creato il 08 giugno 2011 da Basketcaffe @basketcaffe

Nono titolo di campione di Grecia consecutivo. Un dato che potrebbe bastare per spiegare la storia di una grande squadra europea, ma che è solo una piccola parte invece per il Panathinaikos. In totale nella storia dei Verdi di Atene sono 32 i titoli nazionali e quello di quest’anno ha un sapore ancora più speciale degli altri perchè arrivato partendo, forse, un po’ da “sfavoriti” rispetto ai nemici storici dell’Olympiacos.
La stagione del Pana infatti è stata sempre all’inseguimento dei cugini Rossi, in campionato hanno finito al secondo posto con 24 vittorie e 2 sconfitte, entrambe contro quelli del Pireo, e anche in finale di coppa di Grecia è arrivata la sconfitta.
La marcia ai suoi però coach Obradovic l’ha fatta scalare arrivati alla finale Scudetto e la vittoria in gara 1 ottenuta sul campo degli avversari ha fatto capire a tutti che qualcosa era cambiato. Gara 2 ha fatto andare avanti addirittura di due partite Diamantidis e compagni, che lasciata la vittoria della bandiera all’Olympiacos in gara 3, ha chiuso i giochi ad OAKA davanti al solito pubblico caldissimo.

Come detto, già così la stagione del Panathinaikos sarebbe stata ottima, peccato che per “sovrammercato” sia arrivata anche la vittoria in Eurolega! La sesta coppa europea della storia è anche la quinta dal 2000 ad oggi, un risultato a dir poco straordinario per una società che ha sempre speso molto per costruire squadre di altissimo livello, ma ha anche speso molto bene scegliendo giocatori adatti al sistema di gioco e al livello richiesto dal genio di Obradovic.
Il nucleo resta quello formato da Diamantidis-Batiste, diventati fratellini nel gioco del pick&roll, ma poi a gente come Fotsis e Tsartsaris, sono stati aggiunti negli anni giocatori come Nicholas e Sato arrivati già abbastanza esperti e pronti per farsi sentire da subito, oppure giovani come Vougioukas, Perperoglou e Nick Calathes, che partito in sordina è diventato imprescindibile per coach Obradovic che l’ha fatto crescere in maniera esponenziale.

Insomma il Panathinaikos è un modello da seguire in tutta Europa, perchè come detto spende molto per restare ad altissimo livello, ma difficilmente sbaglia le scelte ed esegue un lavoro con i giovani davvero mirabile. L’anno prossimo in Euroleague nessuno li darà per favoriti alla vittoria finale, ma siamo sicuri che non ci troveremo qui a parlare ancora una volta di un altro double?


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