“No, ma guarda va bene cosi`, per due dollari..”
“Gia`, io ho speso un dollaro per la cartina, quindi sono tre in totale, uno a testa, fatti dare un dollaro da lei..”
“Bhe, allora, se si tratta di un dollaro intero, i conti si fanno pesanti..”
Eravamo in partenza per la Copland Track, un sentiero a 26km dal minuscolo paesino di Fox Glacier, che si stende per 17km fino ad arrivare al Welcome Flat Hut, il rifugio sul monte che ospita delle piscine riscaldate naturalmente, e stavamo discutendo sulla divisione del costo dell’attrezzatura professionale appena acquistata, ossia tre sacchi neri della spazzatura per coprire i nostri zaini dalla pioggia in arrivo.
I miei amici tedeschi sono gente simpatica, gente precisa, gente che le cose o le fa bene o non le fa. Io invece ho abitudini diverse, io vorrei fare le cose per bene, poi pero` mi viene in mente come farle meglio, e alla fine le faccio peggio, o me le dimentico, o mi passa la voglia perche` trovo qualcosa di piu` bello da fare. E cosi` tutto va un po` a caso, per me, proprio come questo viaggio, in cui loro hanno programmato ogni ora delle prossime due settimane, e io sto li a sedere sul seggiolino posteriore a ascoltare i loro piani in tedesco facendo di si conla testa, che tanto alla fine va bene tutto.
Questa volta il piano era di fare questa Copland Track, il fatto che le previsioni mettessero diluvio universale non disturbava la mia coppia di amici, e non me la sono sentita di rovinargli la festa dicendogli “ma siamo sicuri di voler camminare nel fango per due giorni?”, sopratutto dopo che avevano preparato diciotto panini, sei a testa da consumarsi a gruppi di due durante le tre pause di quindici-venti minuti al massimo, ogni due ore di cammino a tre chilometri orari di media. Per l’acquisto delle provviste avevamo creato una cassa comune tre me, lui e lei, diversa dalla cassa comune di tutto il gruppo. Nel fare la spesa quindi avevevamo pagato i panini con la cassa dei camminatori, la spesa generale con la cassa della comunita`, piu` cio` che ogni singolo desiderava pagando a parte, oltre che a cio` che alcuni hanno deciso di dividere a coppie. Organizzazione insomma, una cosa nuova per me, e chi oserebbe contestare tali calcoli, in particolar modo dopo essersi svegliati alle 6.45, con quindici minuti di tempo per prepararsi, altri quindici per la colazione, e infine quindici per caricare la macchina ed essere pronti alle 7.30 spaccate.
Quella che avevo quindi immaginato come una passegiata in montagna e` quindi diventato un esame di matematica, uno di quelli in cui non si puo` neanche copiare. E il diluvio universale che effettivamente si abbatte` su di noi non fu di aiuto nella riuscita della gia` difficile missione, ma al motto di “questa e` vera avventura!”, siamo riusciti ad arrivare in fondo, bagnati fino al midollo e in buona parte coperti di fango, ma puntuali. Perche` essere puntuali nel bel mezzo di una foresta pluviale e` fondamentale, e i miei amici tedeschi lo sanno bene.