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Una Madonna in vetrina da Luisa, ed è polemica

Creato il 20 novembre 2012 da Cristina

Una Madonna in vetrina da Luisa, ed è polemica

Tutti conosciamo Luisa Via Roma, il concept store più innovativo e più in vista di Firenze. Così come tutti conosciamo le sue vetrine, da sempre originali, di ricerca, visionarie.
Ma oggi è esploso un piccolo scandalo proprio a causa delle vetrine del multibrand più chiacchierato d’italia. Infatti, l’artista Stefano De Lellis, incaricato di creare un’installazione in vista delle festività ormai prossime, ha creato un concept dedicato alla religiosità, vestendo un manichino più altri 12 sullo sfondo di una chiesa, aggiungendo elementi quali aureole dorate e croci, e intitolando la creazione “Like a Virgin”, dal nome del brano che lanciò Madonna (la cantante, ça va sans dire).
De Lellis spiega «Siamo partiti innanzitutto dal tema per arrivare all’espressione dell’evento in questo caso era il Natale e per questo abbiamo deciso di fare un allestimento fra sacro e profano, rimanendo comunque light. Da qui la scelta di una chiesa in chiave fashion — dice — una forma di comunicazione, più che una mera provocazione».

Naturalmente c’è sempre un perchè: “Il tema – precisa De Lellis – è stato commissionato. Quello che è veramente firmato da me sarà una linea di gioielli che presenterò la prossima settimana. Il tema? Lo stesso”.

La direzione, che ha preferito il ‘no comment’ dice solamente che “Non c’è niente di blasfemo, non è un’opera contro qualcosa. E’ solo un’espressione artistica”.

Fra i più accaniti critici dell’installazione Gabriele Toccafondi, coordinatore fiorentino del PDL.

Attualmente molti passanti sembrano apprezzare la vetrina, che come sempre è una delle “cose” più fotografate della zona. Il web è diviso fra chi trova l’installazione apprezzabile e chi grida alla blasfemia.

Personalmente credo di non poter entrare nel merito, in quanto è decisamente impossibile giudicare con la spiritualità altrui. Però posso dire che intallazioni analoghe con simile ispirazione sono state già viste nel mondo della moda e dello spettacolo. Qui l’unica differenza sta nel fatto che la vetrina è in pieno centro e visibile a tutti. Devo ammettere però che non mi pare che si tratti di un messaggio offensivo nè tantomeno volgare. Credo che dovremmo forse interrogarci su tante altre forme di commercializzazione delle festività, se proprio vogliamo essere onesti fino in fondo.
Inoltre credo profondamente all’intenzione della direzione di non voler rappresentare un’offesa ad alcunchè. Resta il fatto che sta a chiunque la guardi avere la propria reaione personale, perchè si sa, l’arte spesso va letta con l’istinto.


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