La fiction online 'Una mamma imperfetta' sbarcherà su Rai 2 dopo i buoni risultati conseguiti sul sito di Corriere.it. Trasmessa sul portale web dallo scorso 6 maggio al 7 giugno, ha superato gli 1,2 mln di streaming, con durata media del contatto superiore agli otto minuti. E gli otto minuti di ciascuna puntata saranno mantenuti anche per il passaggio televisivo deciso a partire dal 9 settembre, con la messa in onda della prima serie, nata dall'accordo tra Rai Fiction, Rcs, 21, Indigo Film e ideata e diretta da Ivan Cotroneo.
«Ciò che conta non è il clip ma l'engagement, tale per cui chi comincia i primi secondi rimane fino alla fine. Questo dà la misura del successo. La fiction ha lasciato dietro di sè commenti e una community, importantissimi per noi». A sostenerlo è Daniele Manca, vicedirettore del Corriere della Sera, durante la presentazione della nuova serie, oggi nella sede del quotidiano a Milano.
«C'è stato un senso di immedesimazione nei personaggi», invece, per Luigi Gubitosi, dg della Rai, che sui numeri precisa: «È molto più facile farli su YouTube. Chi voleva vedere 'Una mamma imperfettà è andato a cercarla proprio sul sito del Corriere, e questo è già un successo». Le riprese cominceranno tra qualche settimana, il prossimo 5 agosto, a Roma, e le nuove puntate saranno trasmesse contemporaneamente online nel pomeriggio e su Rai 2 alle 21.05, dal 10 ottobre.
«Ci aspettiamo - afferma Angelo Teodoli, direttore di Rai 2 - ascolti dal 7,5 all'8%, visto che è in prima serata». Certamente una novità per il canale, che da alcuni anni non ospita fiction. Ne è convinta anche Eleonora Andreatta, direttore di Rai Fiction: il format diventa «da estemporaneo a strategico sia - dice - per la Rai che per il Corriere. Un'operazione di grande innovazione che riporta la fiction su Rai 2 e ha richiesto coraggio».
Per Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della Sera, «abbiamo fatto un pò di scuola con una sperimentazione di un linguaggio diverso sul web che ha creato familiarità tra gli utenti e i personaggi». E, a questo punto, «si potrebbe pensare anche a inchieste a puntata»