Una signora biondo carta, di quelle orecchini vistosi, gonna a fiorami e più alta della sua stazza ha accostato il carrello frugando qualcosa da dietro le lenti da sole, come per un ripensamento. Era un giorno come non se ne vedeva da un po’, una corrente da nord ovest alleggeriva le caviglie e gli alberelli di lagerstroemia tremavano sui cofani in fila, parcheggiati il più vicino possibile alla porta scorrevole del supermercato . Io avevo una busta di verdure e la maglietta fresca di sudore. La signora nominava i pacchetti e per ognuno un posto in bauliera. Poi ha esclamato qualcosa in inglese, ha sollevato la gonna, si è accocolata e uno zampillo di orina ha scintillato nel parcheggio. Mi ha fatto uno strano sorriso e ha continuato fino alla fine. Poi ha dondolato un po’, siè rimessa in macchina ed è scomparsa nel traffico della domenica.