Ora poi per uno di quei capricci del destino, si è visto che i capitali della banca Monti erano stati messi in una divisa che si è rapidamente svalutata. L’elezione di Hollande, le elezioni in Usa, il fallimento delle ricette demenziali messe a punto dalla Bundesbank e seguite dai burobankers di Bruxelles, i disastri elettorali della Merkel, hanno messo in crisi il paradigma stesso sul quale si era costruita tutta la vicenda della lettera di Bruxelles e del fiscal compact, a tal punto che ora è in aperta discussione la stessa permanenza nell’Euro con una di quelle drammatiche accelerazioni che gli errori catastrofici producono. La necessità con cui sono stati giustificati i massacri, si è tramutata nella necessità di cambiare rapidamente strada.
Rimangono certo i Letta, i Follini, i Boccia tutta gente che oltre a portarsi dietro come la conchiglia della lumaca l’ottusità di apparato e il nulla politico, vive un esistenza parassitaria ai margini dell’establishment economico o vaticano e si stringe al montismo come un coro di eunuchi davanti all’organo. Così non si accorgono che le premesse cui hanno aderito come un santino sono già di fatto saltate, che in realtà è già cominciato il dopo Monti. Che dopo la mattanza di diritti, sui quali si dovrà tornare, vengono i problemi veri finora esorcizzati per vent’anni. Il soldato Fassina non è stato altro che un oca del Campidoglio che ha deciso di svegliare la guarnigione e per questo merita una medaglia. Si vedrà presto se si tratta di soldati o di altrettante oche per il fois gras delle tavole dei vlasti.