Da sottolineare il fatto che, rispetto ad altre tecnologie come ad esempio la CCS (Carbon Capture and Storage), quella sviluppata dagli scienziati asiatici avrebbe un costo decisamente inferiore. In un articolo pubblicato sulla rivista Science, il team afferma di essere in grado di operare una “diffusione selettiva” dei gas attraverso il filtro controllando la distanza tra nanoparticelle nella membrana, e quindi creando “canali e pori” di varie dimensioni attraverso la sovrapposizione di diversi strati di grafene.
Al di là delle possibili prospettive di questa invenzione, il dato che appare più interessante e sui cui vale la pena riflettere è che, al di là di proclami più ideologici che altro, il futuro dell’energia mondiale è ancora fortemente legato ai combustibili fossili.
E per quanto sia auspicabile un costante aumento delle fonti rinnovabili (in primis da chi sta scrivendo questo post), è necessario continuare a sperimentare soluzioni in grado di abbattere le emissioni prodotte dal carbone.
[foto da spiegel.de]