Ho ancora mal di testa. Stamattina mi sono svegliato con i resti di un’emicrania. Prima di uscire ho letto nello specchio gli anni che passano e mi fa incazzare pensare di non potermi rivedere giovane nel viso di mio figlio.
Il mercatino de la Creation della Bastille in fondo a Boulevard Lenoir non sarà niente di speciale ma anche quello è una piacevole sorpresa.
Si prosegue, in piazza mi compro la Gazzetta: non leggo un quotidiano italiano da mesi ed è meglio ripartire dai fondamentali. L’edicolante e un omone nero che ha tutta l’aria di un cliente abituale mi parlano dei prossimi mondiali, l’Equipe de France e la Squadra Azzurra non godono dei favori del pronostico nelle rispettive patrie quest’estate.
Dò indicazioni in francese a una ragazza che mi sorride. Poi chiama al telefonino ed è italiana. Faccio finta di niente e scivolo via per la mia strada. So già che un poco più avanti i marciapiedi bagnati del Quai de la Megisserie mi daranno il benvenuto tra i negozi di piante e di animali.
Ho una missione da compiere da Shakespeare & Co. Qualcosa che da un motivo a tutta la giornata, all’essermi alzato presto e con il mal di testa, uscito di mattino presto col cappello in testa nella primavera calda parigina.
Ecco cosa ci vuole: una missione, qualcosa da compiere che dia un po’ di senso al tutto.