Aperta al Museo Sanna "Nel segno di Ares. Armi di guerra, frammenti di pace", un'occasione per ricordare il centenario del primo conflitto mondiale.
Sassari 9 maggio 2015 - "Sono molto lieto di iniziare da qui, da questo angolo della città questa due giorni di Monumenti aperti. Guardandoci attorno ci rendiamo conto di essere in una città ricca di cultura e spazi verdi in pieno centro come qua, nel museo nazionale Sanna". Lo ha detto questa mattina il sindaco di Sassari Nicola Sanna inaugurando la mostra "Nel segno di Ares. Armi di guerra, frammenti di pace" che si è aperta al museo di via Roma.
"Dobbiamo riappropriarci quotidianamente di un patrimonio storico e culturale che - ha proseguito il primo cittadino - grazie anche a Monumenti aperti stiamo riconquistano. Ci sono ancora tanti luoghi che conosciamo poco. Ma in questa occasione c'è anche un altro significato da sottolineare: celebrare il centenario della Grande Guerra, che coincide con i settanta anni della fine del secondo conflitto mondiale, non può significare l'esaltazione delle gesta eroiche.
"Più che celebrare una guerra - ha detto - si tratta di celebrare questo lungo periodo di pace, settanta anni di democrazia e progresso economico e sociale. Oggi ci accorgiamo che è più facile fare una guerra che restare e vivere nel segno della pace. Allora dobbiamo continuare a operare per mantenere la pace, con il dialogo e la reciproca coesistenza".
Questo quindi, per l'amministrazione comunale sassarese, il significato dell'importante evento espositivo che sarà visitabile sino al 15 ottobre e rappresenta uno degli eventi di punta del Maggio sassarese. Si presenta come un percorso di tipo cronologico-tematico nelle stanze del Museo: le sale con "Le armi bianche", presentano reperti dalla preistoria al '900; la saletta con "La guerra di carta", per le testimonianze del periodo più recente; "le armi da fuoco" compiono un percorso inverso, con reperti a partire dal '900 sino alle prime testimonianze. Infine "Segni di pace" con le opere d'arte di Iacopo Scassellati e testimonianze dal passato.
"Questa mostra - ha raccontato l'assessora alla Cultura Monica Spanedda - nasce a Natale, durante una chiacchierata tra amici e, grazie all'impegno di molti, siamo riusciti a realizzarla. Ringrazio la città perché ha risposto con grande slancio nel mettere a disposizione quei reperti che hanno contribuito ad arricchirla. Si è stretto un legame tra le istituzioni e la città di Sassari.
"E - ha proseguito - come ha detto il signor sindaco, dobbiamo guardare la mostra con un occhio attento alla pace. Ci accorgiamo, allora, che il percorso espositivo che si sviluppa è commovente. E se i miei ringraziamenti vanno a tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione, uno particolare va al giovane Jacopo Scassellati che, appena venticinquenne, nelle sue opere esposte qui ha colto un confronto profondo con le criticità della guerra", ha concluso la rappresentante della giunta di Nicola Sanna.
Nell'illustrazione della mostra, fatta da Giuseppe Zichi che questa mattina, assieme a Gabriella Gasperetti, ha presentato la mostra a una folta platea, nelle opere di Scassellati "l'esposizione si allontana dalla semplice riflessione sulla storia e offre uno sguardo più complesso sull'attualità del conflitto e sulla necessità della pace, ancora oggi al centro del dibattito contemporaneo".
L'espozione vuole far emergere così la creatività dell'uomo, capace di ritagliarsi "momenti di pace" anche negli eventi più tragici della sua esistenza. Allo stesso tempo analizza le tematiche militari, politiche, economiche e civili che ruotano attorno al tema della guerra e all'uso delle armi, attraverso il filtro dell'archeologia e della storia.
La mostra è stata promossa dal Comune di Sassari con il Polo museale della Sardegna e la collaborazione della Soprintendenza archeologica di Sassari, dall'Istituto per la storia del Risorgimento Comitato di Sassari e con il patrocinio del Comitato sardo per le celebrazioni della Grande Guerra.