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Una nazionale di beach rugby senza… giocatori di beach rugby. Eppure va bene così

Creato il 19 luglio 2012 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

Una nazionale di beach rugby senza… giocatori di beach rugby. Eppure va bene cosìGiovanni ALBERGHINI (Banca Monte Parma Crociati)
Emanuel BILLOT (Firenze Rugby)
Alberto BONIFAZI (Rugby Banco di Brescia)
Matteo FALSAPERLA (FIR)
Paolo FURLAN (Gruppo Padana Paese)
Mauro MARIANI (Franklin&Marshall Cus Verona)
Alex PANETTI (L’Aquila Rugby)
Andrea SARTORETTO (Marchiol Mogliano)

Questo è l’elenco dei convocati da Luca Martin con la selezione italiana di beach rugby per la seconda edizione dell’Euro Beach Cup in programma ad Anglet dal 20 al 22 luglio. Tutto bene, però una cosa mi è saltata all’occhio: si tratta infatti di giocatori che giocano a 15 o a 7, ma insomma di giocatori “dedicati” al beach non ce n’è.
Un controsenso? Potrebbe sembrare, ma mica tanto. Il torneo di Anglet è organizzato da FIRA, che come controparte si rivolge ovviamente alla FIR. Oltretutto la Lega Italiana Beach Rugby non ha (e credo non possa avere) una nazionale.
La domanda potrebbe essere: perché la FIR non va a pescare i giocatori nel bacino del beach rugby, visto che di quello stiamo parlando? Ha forse da “sistemare” i suoi atleti? Domanda che ci può stare, ma solo per quelli che – come me – di palla ovale in spiaggia masticano abbastanza poco. La realtà infatti ci dice altro. Perché il torneo di Anglet ha delle particolarità: intanto si gioca al tocco e non al placcaggio come generalmente avviene dalle nostre parti, in più il campo è più grande del solito e molto più simile per dimensioni a quello del Seven. Per questo la FIR va a pescare nel bacino di giocatori che già gravitano nel rugby a 7. In più la federazione potrebbe rispondere che con questo genere di giocatori lo scorso anno è arrivata terza in questo importante torneo.

FIR e LIBR vanno poi a braccetto: il beach rugby italiano è infatti all’avanguardia (lo so, fa stranissimo leggerlo) e la federazione quest’anno, al pari di quanto è avvenuto un anno fa, ha invitato a far parte della comitiva il presidente della LIBR e un suo collaboratore. Insomma, una volta tanto due istituzioni non si pestano i piedi e lavorano di concerto, con la FIR che riconosce una sorta di primogenitura alla LIBR che ha dato vita e alimenta ogni anno le spiagge ovali. Tra l’altro ad Anglet si discuterà del movimento europeo del beach rugby, con i francesi che vorrebbero una maggiore diffusione del gioco al tocco e gli inglesi di quello al placcaggio. La presenza degli uomini LIBR acquista così un peso notevolissimo.

Ps: non sono diventato improvvisamente un conoscitore del beach rugby e delle sue peculiarità/problematiche. Per le informazioni qui riportate devo ringraziare il gentilissimo Giancarlo Stocco, ufficio stampa della LIBR.


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