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Una notte da leoni 3

Creato il 10 giugno 2013 da Misterjamesford
Una notte da leoni 3Regia: Todd PhillipsOrigine: USAAnno: 2013Durata: 100'
La trama (con parole mie): Phil, Stu e Doug, compagni del Branco protagonista di avventure indimenticabili a Las Vegas e Bangkok, si ritrovano a quattro anni di distanza dal loro primo hangover per convincere Alan, che ha appena perduto il padre, a farsi ricoverare in un centro di recupero che possa permettergli di rimettere a posto le rotelle che non girano proprio a dovere nella sua testa.Peccato che quello che sulla carta rappresenti soltanto un viaggio di supporto si trasformi in un'avventura all'ultimo respiro: il gangster Marshall, infatti, rapisce Doug ed intima ai tre restanti membri del gruppo di recuperare il famigerato Mr. Chow, colpevole di aver trafugato metà di un bottino multimilionario in lingotti d'oro proprio allo stesso boss.Per gli improvvisati uomini d'azione, dunque, inizia un viaggio contro il tempo che si rivelerà grottesco ed incasinato come nella loro migliore tradizione.
Una notte da leoni 3
Da queste parti il brand The hangover è sempre stato ben accetto, un pò per nome, un pò perchè correndo con la mente alla notte tra il trenta aprile ed il primo maggio duemilanove la sensazione che i protagonisti di questa trilogia continuano ad avere una volta realizzato di essere nella merda torna a solleticare anche il sottoscritto: certo, dalle mie parti nessuno ha finito per tatuarsi o essere "violato" da un transessuale, e Mike Tyson non si è fatto vivo, ma gente che vomita dalla finestra o un alba come quella che vidi quel giorno resteranno per sempre impresse nella mia memoria.Ma torniamo a Una notte da leoni: fui spettatore del primo proprio a cavallo di quella clamorosa serata, e nonostante le aspettative della vigilia fossero decisamente basse - più o meno quelle che avrei dovendo affrontare un qualsiasi American pie - devo dire che finii per uscire molto soddisfatto dalla visione, che mi divertì oltremodo dal "risveglio" dei protagonisti alle foto che accompagnavano i titoli di coda.Due anni dopo toccò al sequel - sancito dal successo planetario del primo capitolo -: molti, qui nella blogosfera e non, lamentarono il fatto che, sequenza più sequenza meno, si trattava in sostanza di una sorta di versione rieditata dell'originale, che non aggiungeva nulla a quello che era stato l'impatto dell'esordio di questo ormai consolidato franchise.Per quanto l'originalità non fosse il cardine di quell'operazione, senza dubbio il bersaglio fu centrato in pieno, per quanto mi riguarda, ed una volta ancora uscii dalla sala non soltanto con la sensazione di aver spento il cervello ed essermela goduta, ma di aver assistito ad un sano, robusto, irresistibile intrattenimento di quelli perfetti per le serate tra amici come i protagonisti della storia.Tutto questo per arrivare al numero tre.Certo, la confezione funziona, la squadra è collaudata, alcuni passaggi strappano il sorriso, ma qualcosa davvero non quadra: innanzitutto manca l'hangover, che seppur ripetitivo sarebbe stato sicuramente più curioso di una sequela di scene praticamente action che nella loro maggior parte finiscono per essere meno divertenti di quanto vorrebbero, e di seguito - cosa da non sottovalutare affatto - la capacità di sorprendere e generare lo scoppio di risate che i primi due capitoli erano in grado di regalare ad un pubblico che, siamo onesti, in caso di visioni di questo genere cerca solo ed esclusivamente quello, non risulta pervenuto.Gli stessi protagonisti paiono non credere più nel progetto, da un Bradley Cooper ormai lanciato verso una carriera decisamente più autoriale - e sempre più beniamino di Julez - ad uno Zack Galifianakis imprigionato in un ruolo dal quale non si libererà neppure da morto, senza contare Ken Jeong/Mr. Chow fin troppo sopra le righe e John Goodman che pare la bruttissima copia di quello che fu uno dei personaggi più riusciti della sua carriera, il Walt de Il grande Lebowski.La scelta, dunque, di tramutare l'hangover in una sorta di lunga digressione "sobria" che tiri le fila delle sottotrame disseminate nei primi due episodi lascia alquanto a desiderare, diverte decisamente meno e non regala perle a nessuno, dal pubblico occasionale cui non frega nulla di prequel o sequel che finisce in sala solo per passare un inizio di sabato sera o un pomeriggio della domenica a quello più orientato all'autorialità che cerca rifugio in proposte di questo tipo per ricordarsi che il Cinema è anche della sana ed ignorantissima goduria.Un vero peccato, che lascia il dubbio se possa essere un bene considerare un quarto capitolo - anche se gli incassi fanno pensare che non verremo risparmiati in questo senso - o sperare in una sua realizzazione come fosse un riscatto per la delusione che è stata, di fatto, il terzo qui presente.Di certo, per un bevitore come il sottoscritto, presentare quella che dovrebbe essere l'epica conclusione di una trilogia che omaggia l'hangover come stile di vita senza che vi sia anche una sola traccia di un bicchiere è praticamente un insulto, e non bastano inseguimenti di limo alla caccia di piccoli gangster asiatici che volano in paracadute nel cielo di Las Vegas a farmi cambiare idea.Avrei preferito senza dubbio un bel blackout vecchia scuola, a costo di rischiare l'accusa di monotonia.Anche perchè chi ha provato quel tipo di ebbrezza sa bene che le cose non vanno, non saranno andate e non andranno mai come si potrebbe aver pensato.
MrFord
"Now the drugs don't work
they just make you worse
but I know I'll see your face again
now the drugs don't work
they just make you worse
but I know I'll see your face again."The Verve - "The drugs don't work" -


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