Magazine Diario personale
E una notte così non poteva che portare agitazione onirica seriale.
Brutta cosa i brutti, o per lo meno, i sogni angosciosi. Anche se poi si rivelano bellissimi.
Nota dell'autore: i tempi e i modi sono tipici dell'incubo, o del sogno in genere. Convulsi, improponibili, impensabili, con salti di scenari improvvisi, con persone assurde, con situazioni oscure...
Sono in casa. Forse quella di Milano ma sembra anche quella della montagna.
Picchiano alla porta, insistenti. Con urla, e sembrano in tanti.
Io tentenno. Chi aprirebbe a una porta con persone scalmanate che vogliono entrare?
Un'ansia virulenta monta. Ricordo proprio la percezione, fisica, di un'agitazione fuori del comune, con battito cardiaco accelerato.
Poi, chissà perché apro, di colpo, come per far finire questo senso di angoscia.
E' il corridoio della casa in montagna, più angusto e più buio di quella di Milano.
Uomini e donne, mi sembra, con lunghi mantelli neri, maschere in stile carnevale veneziano ai volti, tutte nere, scarpe nere, guanti neri... Ricordate 'Eyes wide shut', l'ultima fatica di Kubrick? Proprio a quel film, durante il sogno, ho pensato, che tra l'altro nasce proprio da un libro che si intitola 'Doppio sogno'.
Io rimango sulla soglia della porta. Urlo, per rompere la tensione, 'che cavolo volete, chi siete, andatevene!!', più o meno, mi sembra di ricordare.
Allora tutti si zittiscono, si fermano, mi fissano, con i loro occhi da dietro le maschere rugose e nasute, arcigni, ostili. Poi cominciano una nenia a labbra serrate, insistente, crescente, orribile.
Io li fisso, ma so di per certo che pensavo 'C...o Paolo, svegliati, che ci fai qui?'.
Poi succede qualcos'altro che non ricordo, ma che percettibilmente aumenta lo stato di terrore.
A un certo punto, due escono dal gruppo, mi prendono per gli avambracci, mi trascinano verso le scale, mi fanno uscire a spintoni...
Sono in piazza Duomo a Milano. Ma vi sembra?
La piazza è gremita, migliaia di persone, tutti che urlano, agitano pugni, mi sembra che ci siano anche bastoni, picche, lance.
Insomma sembra il teatro di un linciaggio medievale.
Mi portano su un palco, sotto la statua di Vittorio Emanuele, con il suo cavallo scalpitante; proprio lo scenario classico delle manifestazioni politiche...
Mi hanno legato le mani dietro la schiena. Io urlo come un pazzo contro tutti e contro tutto. Insulto.
Sul palco ci sono due altre persone che mi aspettano e che mi fissano.
Il popolo bue agitato, tutto rigorosamente in mantello nero e maschera d'ordinanza, si ammutolisce improvvisamente. La piazza cala nel silenzio più totale, non vola una mosca.
La sensazione chiara è che l'angoscia del sogno si stia trasformando in una curiosità morbosa. Insomma voglio vedere come va a finire.
Uno dei due mascherati del palco mi si avvicina, mi guarda, alza la sua mano guantata e si sfila la maschera.
Una donna bellissima, bionda, dal viso angelico e dagli occhi blu oceano mi si manifesta davanti. Sorride. E io penso 'C...o avrai da ridere, cretina?'
L'altro mascherato ripete il gesto. Un'altra bionda sorridente, dal viso bellissimo e solare.
- Ti starai domandando perché sei qui, mi sussurra la prima biondona stile birra Peroni.
Io non parlo e la fisso, come invitarla ad andare avanti.
- Sei qui perché il mondo è stufo di te. E ti vuole eliminare. Li vedi tutti quanti? Eccoli.
E continua.
- Sono tutti stufi di te, non ne possono più. Non riescono più ad andare avanti con te in mezzo ai piedi.
Io, che alla vista delle bionde mi era già partito l'embolo della seduzione scopionesca automatica in dotazione, impietrisco, mi inchiodo, e probabilmente sbianco.
Poi non ricordo bene. Succede qualcosa, il 'mondo' urla, io mi agito, comincio a sudare, anche perché fa un caldo porco.
Una delle bionde, quell'altra, direttamente dallo spot della Aperol, comincia a parlare ai manifestanti, ma non sento cosa dice, nonostante sia a pochi passi.
La vedo da dietro, che si agita, in pieno stile tribuno, molto arrabbiato.
Io mi guardo in giro. Vedo la chiesa bellissima davanti a me, i portici, l'entrata della Galleria, cerco, con un riflesso condizionato la Feltrinelli.
E questa parla, ogni tanto si gira e mi indica, e io continuo a non sentire niente. Sento distintivamente le urla sparse di qualche agitato, che muove bastoni, che mi indica, che mi vuole morto.
Poi, improvvisamente, tutto si ferma, e un rumore pazzesco, terribile, assordante riempie la piazza.
Io non posso tapparmi le orecchie perché ho le mani legate, ma vedo tutti questi buontemponi intorno a me, comprese le due Grace Kelly de noantri sul palco, che cercano di riparare i loro timpani con le mani.
Se non fosse drammatica, la situazione sarebbe ridicola, comica. Migliaia di persone in piazza che, contemporaneamente, hanno le mani alle orecchie in un gesto di fuga acustica e indossano maschere da imbecilli. Perlomeno insolito...
E poi...
Avete presente la scena finale di quella meraviglia onirica che è 'Miracolo a Milano' di De Sica, quando tutti se ne vanno da piazza Duomo a cavallo delle scope, proprio come le streghe di antica memoria?
Bene arriva qualcuno volando, da dietro le guglie del Duomo, velocissimo, sembra a cavallo di un più moderno veicolo non so se spaziale o che altro. Sicuramente rumoroso.
Tutti si voltano, mani alle orecchie, alzano gli occhi al cielo per vedere, per capire.
Il veicolo è guidato da una donna - che io nel sogno mi immagino bellissima - con i capelli neri, lisci e lunghi che svolazzano al vento.
Rallenta.
Si avvicina al palco.
Il mezzo è una sorta di moto da neve, più o meno.
Atterra sul palco in verticale.
Tutti fissano questa meraviglia della natura.
Lei scende lentamente fissando tutti negli occhi, con fare di sfida. Si fa strada tra le biondone in modo deciso, senza tentennamenti.
Mi guarda. Senza un sorriso, senza alterare di un millimetro la sua espressione.
E' un viso duro, scolpito, sagomato. I suoi sembrano penetrarmi. Non solo è bellissima. Lo è di più.
Si avvicina.
Mi slega le mani.
Mi prende sottobraccio, mi porta al veicolo spaziale, mi fa accomodare e riparte, a una velocità assurda, che però non mi impedisce di vedere gli sguardi attoniti di tutti, immobili, allibiti.
Voliamo sopra il Duomo.
Voliamo verso il nord, mi sembra. Vedo le montagne.
La giornata è bellissima e tersa. Una delle tipiche giornate linde e meravigliosamente solari che Milano di tanto in tanto ci regala.
Ricordo con incredibile chiarezza che i capelli di questo angelo salvatore mi sbattevano in faccia con violenza. Forse un cerchietto avrebbe aiutato...
Dopo un po' prendo il coraggio e le chiedo:
- Chi sei? Perché mi hai salvato? E chi erano tutti quelli là?
Da dietro vedo che sorride, almeno un po'.
- Quelli sono persone che odiano, che vogliono il male, che combattono l'amore.
Figurarsi, come nei film di mezza tacca di fantasia/fantascienza. Il male contro il bene, il diavolo contro gli angeli... ma dài su, non ci prendiamo in giro.
Io poi in questa battaglia mi sento decisamente fuori luogo.
Ma poi arriva la chiosa tombale, l'affermazione delle affermazioni, frase che sotterra tutto.
- Tu hai bisogno d'amore. Io sono qui per te.
Si gira, mi bacia sontuosamente, io penso 'e adesso chi guida?', mi abbraccia, muove le mani, tutto diventa inconsulto e naturalmente mi sveglio, nel momento più bello.
Io non so quanto sia durato il sogno. A raccontarlo, scrivendo, sembra lunghissimo, ma secondo me è stato molto rapido, forse immediato.
Ricordo molti dettagli, a differenza di altri sogni completamente 'persi'.
La morale? Boh.
O meglio una sì.
Diffidare delle donne che sorridono.... meglio quelle che non lo fanno, a questo punto.
Comunque dopo un sogno così posso affrontare il mondo intero e rigirarlo come un calzino a mio piacimento.
Splendida giornata a tutti.
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Economics for dummies/4
Se la Grecia uscirà o meno dall’Euro, con tutto quel che ne consegue, lo scopriremo alla fine di questa settimana. Detto ciò, ed indipendentemente da quel... Leggere il seguito
Da Iomemestessa
DIARIO PERSONALE, PER LEI, TALENTI -
L'Amore è rumore.
Fine giugno. Non so bene perché, ma ho voglia di mettere nero su bianco quante cose nel mese mi hanno fatto incazzare e quante no.E forse da oggi in poi lo... Leggere il seguito
Da Mariellas
DIARIO PERSONALE, TALENTI -
Come decifrare codici, resettare lavapiatti e vivere felici.
Se pensi di essere arrivato in un blog di hacker, sei fuori pista. Certo, lo ammetto: il titolo è un pelino fuorviante, ma serve solo ad allargare il target... Leggere il seguito
Da Wummina
SESSO, TALENTI -
Fantasie D'Inchiostro...E-Book (e non solo) in palio!!!
Eccomi di nuovo da queste parti! ;-)Come sempre è tutto un gran fermento, le idee non smettono mai di saltellare in testa e… ci sono momenti in cui la felicità... Leggere il seguito
Da Elisavagnarelli
RACCONTI, TALENTI -
La bellezza di Padova
Non sarà Milano, Londra, nè Parigi, nè tanto meno New York, ma a me Padova piace un sacco.Mi piace perchè è bella in senso canonico, dal punto di vista... Leggere il seguito
Da Marysunright
CULTURA, TALENTI -
Da Milano a Catania in rickshaw con The Gira
Quante cose facciamo nella vita di cui possiamo dire: “questo lo voglio raccontare a tutti i miei amici?”. Quante cose sono davvero rimaste imprevedibili ormai? Leggere il seguito
Da Anna Pernice
DIARIO PERSONALE, VIAGGI