Magazine Cultura

Una notte nella foresta degli ulivi del Salento leccese

Creato il 17 novembre 2010 da Cultura Salentina

di Antonio Bruno

have roots

Ulivi salentini, foto: Have roots © Gianfranco Budano

Conviene nel 2010 raccogliere le olive? Che fine faranno gli oliveti del Salento leccese? In questa nota alcune riflessioni partecipate all’Assessore alle Risorse Alimentari della Regione Puglia dott. Dario Stefàno e al Presidente della IV Commissione Consigliere Regionale ing. Aurelio Gianfreda.

Erano arrabbiati ieri sera i 70enni maestri olivicoltori del Salento leccese un 15 novembre 2010 a Gemini di Ugento, nella foresta degli ulivi. Sono arrivato un po’ in ritardo rispetto all’orario fissato, mi ha invitato il Consigliere Provinciale dott. Gianfranco Coppola per parlare di olivicoltura. Sono le 18 e 20, la sala è stracolma arriva l’Assessore alle Risorse Alimentari della Regione Puglia il dott. Dario Stefàno, Coordinatore della Commissione Politiche Agricole nell’ambito della Conferenza delle Regioni, si siede accanto a me, siamo su questo palco che ci mette in mostra. L’Assessore mi chiede com’è strutturata la serata, gli dico che parlerò dei polifenoli, dell’amaro e del piccante, aggiungo che ci sono troppe frodi.

L’organizzazione è stata curata dall’associazione dei produttori agricoli di Gemini e Ugento. Relatore nel convegno sul tema “Crisi dell’olivicoltura – esigenze emergenti e percorsi di crescita per l’olivicoltura” presso il Teatro oratorio nelle vicinanze Mercato Coperto in una cittadina sorta migliaia si anni fa che trabocca di storia e cultura. C’era il Consigliere regionale ing. Aurelio Gianfreda, Presidente della IV Commissione consiliare Permanente attività produttive, agricoltura, turismo, quando ha tentato di parlare Mauro Spagnulo, dottore commercialista che ha subito da quasi subito le prime interruzioni, in perfetto dialetto chiedevano tutti se dovevano raccogliere le olive oppure no! E’ poi stato il turno di Sabrina Sansonetti, dottore commercialista, esperta in Sviluppo del Territorio ed infine ho parlato io dell’Olio del Salento leccese, dei polifenoli e quindi dell’amaro e del piccante.

Calmare questo popolo che ha dovuto combattere contro la malaria il primo ventennio del Novecento, sedare un popolo fiero che si impose sul territorio perché prese atto che malgrado le denunce delle amministrazioni locali, non ottenne la soluzione il problema delle paludi, mentre si diffondeva sempre di più la malaria e la disoccupazione, riuscire a comunicare con questi cavalieri senza macchia e senza paura, vi assicuro non è stata impresa facile.

Il popolo di Ugento, annientato dalla malattia che tra il 1924 e il 1932 registrava nella sola Ugento casi di malaria che oscillarono tra i 1.071 e i 2.416, su una popolazione complessiva di circa 5000 abitanti ha saputo sopravvivere e prosperare nonostante tutto questo.

Questo popolo che ha battuto la palude e che ha vinto la malaria oggi si trova a combattere una battaglia contro le frodi.

Già! Perché l’olio extra vergine d’oliva di Ugento è genuino come quello di tutto il Salento leccese, oppure è lampante, mentre ci sono gli scaffali della Grande distribuzione stracolmi di bottiglie che constano pochissimo perchè nella maggior parte dei casi non si tratta di olio extra vergine di oliva.

Sugli scaffali da un indagine commissionata dalla COOP c’è nella maggior parte dei casi Olio deodorato a cui viene aggiunto pochissimo olio d’oliva extravergine ricco di polifenoli proveniente dalle varietà pugliesi coratina, peranzana, ogliarola che sono fra le più ricche in Italia e al mondo di antiossidanti, olio che viene venduto a poco più di due euro dalla Grande distribuzione organizzata.

In un articolo di Luigi Caricato e Alberto Grimelli riportano la tesi di Pérez-Camino et al., 2002; Pérez-Camino et al., 2008; Mariani et al., 2008; Biedermann et al., 2008 che affermano “Le miscele fraudolente con oli deodorati potrebbero essere in gran parte svelate con analisi mirate”.

Il COI Consiglio Oleicolo Internazionale ha individuato un metodo analitico in grado di ottenere il risultato di smascherare questa frode, e in questo Convegno ho chiesto all’Assessore alle Risorse Alimentari della Regione Puglia dott. Dario Stefàno di farsi promotore di un iniziativa presso l’on. Paolo De Castro che il 9 dicembre presenterà ufficialmente il pacchetto qualità dove è pertinente che l’Unione Europea adotti ufficialmente il metodo analitico degli Alchil Esteri che smaschera le frodi delle miscele con olii deodorati.

Mi hanno applaudito, dopo le proteste, dopo le sparate derivate dall’esasperazione! Ecco che l’orgoglio dei Messapi si risveglia, fare da soli, produrre un olio amaro e piccante che è inimitabile e fa bene!

Ai presenti ho detto che all’inizio l’olio d’oliva genuino è difficile da mangiare, i salentini abituati a mangiare gli olii che provengono dagli scaffali hanno perso la strada che li può guarire. Ecco che è necessario un impegno per fare in modo di tornare sulla retta via, perché c’è da capire che un olio sicuramente genuino è piccante e amaro!

Il Presidente della IV Commissione Consigliere Regionale ing. Aurelio Gianfreda ha assicurato la sua disponibilità e ha aggiunto che è necessario intervenire per garantire le risorse finanziarie. L’Assessore alle Risorse Alimentari della Regione Puglia dott. Dario Stefàno ha detto che il mercato richiede olio che non ha le caratteristiche del piccante e dell’amaro e che dobbiamo venire incontro al mercato.

Non c’è stato tempo per potergli replicare, ma lo faccio da questa sede dicendogli che c’è necessità di chiarezza! Il consumatore che acquista l’olio d’oliva deodorato con l’aggiunta di pochissimo olio d’oliva extravergine dalla Grande distribuzione organizzata deve sapere che cosa sta acquistando! Se sarà così avendo le Puglie più del 30% della produzione nazionale di olio d’oliva può deodorare tutto il lampante del salento leccese e venderlo a chi vuole quest’olio che “non sa di niente”!

Ma c’è bisogno di chiarezza! L’olio deodorato ha subito un trattamento fisico – chimico e non è genuino!

Basta dirlo, altrimenti c’è frode e concorrenza sleale ai produttori di olio genuino del Salento leccese.

Un ultima annotazione proveniente dalla zona di Melendugno del Salento leccese, grazie al Perito Agrario Rino Scardino che me l’ha partecipata, ma estensibile a tutto il territorio: quest’anno c’è molto prodotto, gli ulivi hanno fatto cadere tante olive e siccome la dimensione media degli oliveti del Salento leccese è inferiore ad un ettaro, ovvero 100mila dei 200mila proprietari di oliveti sono in possesso di un oliveto inferiore all’ettaro, questi “Hobby Farmers” (Agricoltori per diletto) stanno raccogliendo le olive da terra, le portano alle cooperative che stanno lavorando a tutta birra grazie a questi piccoli produttori e l’olio che portano a casa è un lampante da 4 linee a 7 linee!

A questi produttori deve essere riconosciuto il compito di custodi del paesaggio, e cito il prof. Franco Scaramuzzi che nella Giornata di studio “Problemi e prospettive dell’olivicoltura” dell’Accademia dei Georgofili http://www.georgofili.it/detail.asp?IDN=952 ha detto: “I risultati delle ricerche hanno attestato che una parte della nostra olivicoltura oggi non consente di ottenere redditi remunerativi Il dato di fatto è comunque, già di per sé, importante perché solleva una questione di principio che può non riguardare solo l’olivo. Investe aspetti di equità o di legittimità nei confronti di norme che, mirando alla conservazione del paesaggio agricolo attuale, impongono il mantenimento delle coltivazioni in essere, indipendentemente dai redditi da queste ricavabili e senza prevedere alcun indennizzo per gli agricoltori danneggiati.”

Io ho trovato un modo per l’indennizzo e specificamente il calcolo dei servizi ecosistemici con il metodo di Robert Costanza! Chissà se i politici che stanno predisponendo la nuova PAC accoglieranno la mia proposta. Certo che se la facessero propria l’Assessore alle Risorse Alimentari della Regione Puglia dott. Dario Stefàno e il Presidente della IV Commissione  Consigliere Regionale ing. Aurelio Gianfreda avremmo tutti una speranza in più.


*Dottore Agronomo

Approfondimenti

Antonio Bruno: Le alluvioni nel territorio sono il frutto dell’assordante silenzio sulla PAC http://centrostudiagronomi.blogspot.com/2010/10/le-alluvioni-nel-territorio-sono-il.html

Antonio Bruno:Senza una nuova Pac ovvero la disfatta del Paesaggio rurale http://centrostudiagronomi.blogspot.com/2010/10/senza-una-nuova-pac-ovvero-la-disfatta.html

Antonio Bruno:Uscire dal tunnel della “monotonia agricola” per ottenere una nuova Pac http://centrostudiagronomi.blogspot.com/2010/10/uscire-dal-tunnel-della-monotonia.html

Antonio Bruno:Il Salento leccese al XIII Congresso Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali http://centrostudiagronomi.blogspot.com/2010/09/il-salento-leccese-al-xiii-congresso.html


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :