L’Inghilterra industriale che si affaccia al Ventesimo secolo, la contrapposizione tra provincia e metropoli, l’imminente arrivo sulla scena dell’emancipazione femminile. Ecco Anna delle cinque città, di Arnold Bennett, Elliott Edizioni
Anna è umile e introversa, il suo cuore vive di pulsioni forti, ma le convenzioni sociali la tengono prigioniera. Anna abita nella terra delle Cinque Città, la parte dello Staffordshire dedita all’industria, dove i fumi delle fabbriche anneriscono le case, si producono meravigliose ceramiche inglesi e i principi religiosi wesleyani sono alla base del vivere comune. In questo luogo d’austerità e fervore, bigottismo e pettegolezzi, Anna dovrà affrontare il temuto legame col padre, uomo avaro e retrivo, la presenza ingombrante di un pretendente ipocrita e ricco, e l’impossibilità di un amore puro. Arnold Bennett dà vita in Anna delle Cinque Città a un campionario delle piccole cose, semplici e silenziose, per raccontare la società inglese che si affaccia nel Novecento, verso le due guerre mondiali, con i piedi ben piantati nella rivoluzione industriale, ma pronta a essere sconvolta dall’emancipazione femminile.
Traduzione di Boffito Serra Beatrice
«Nel mondo di Bennett i più onorevoli sono quelli che perseverano
nella loro quiete stoica, anche di fronte alle miserie dei luoghi comuni» THE NEW YORK REVIEW OF BOOKS
«Bennett affronta temi universali: i gap generazionali, l’urto tra la provincia e la metropoli, e la minaccia dell’industrializzazione subita dalle piccole comunità» THE INDEPENDENT

Arnold Bennett, author of Anna of the Five Towns and The Card. (Photo credit: Wikipedia)
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