Il governo degli Stati Uniti ha annunciato l’intenzione di realizzare la più grande riserva marina al mondo allargando l’area protetta già esistente attorno a sette isole e atolli del Pacifico centrale che sono sotto la sovranità americana.
Il Pacific Remote Islands Marine National Monument sarà ampliato di sei volte, fino a comprendere più di un milione e 200 mila chilometri quadrati, un’area grande circa quattro volte l’Italia. Nella riserva saranno proibiti lo scarico di rifiuti, la pesca commerciale e le attività minerarie, ma saranno concessi permessi per la pesca sportiva e sarà possibile visitare l’area in barca.
Secondo il governo americano, “l’espansione della riserva consentirà di difendere più pienamente le barriere coralline di profondità, i monti sottomarini e gli ecosistemi oceanici che esistono solo in questa parte del mondo, ma che sono anche tra le aree più vulnerabili all’impatto dei cambiamenti climatici e dell’acidificazione degli oceani”.
La nuova riserva espanderà da 50 a 200 miglia marine – l’intera zona economica esclusiva di pertinenza degli Stati Uniti – la protezione attorno a tre località del Pacifico, a ovest delle Hawaii: le isole di Wake e Jarvis e l’atollo di Johnston. Resterà invece di 50 miglia marine la zona di protezione attorno alle isole di Howland e Baker, all’atollo di Palmyra e alla barriera corallina di Kingman Reef.
Intanto, si intensifica la campagna della National Geographic Society per la difesa delle aree marine più ricche di biodiversità. Il progetto punta a fare pressione sui governi di tutto il mondo perché espandano le loro aree marine protette di oltre due milioni di chilometri quadrati.
Tra gli obiettivi, l’arcipelago delle Seychelles, il Mar Glaciale Artico a nord della Groenlandia e le acque della Patagonia, in Sudamerica. Finora, nell’ambito del progetto Pristine Seas, la Society ha già finanziato dieci spedizioni scientifiche in alcune delle aree marine più remote del pianeta, tra cui la Nuova Caledonia, l’arcipelago russo della Terra di Francesco Giuseppe e le isole Sporadi Equatoriali, nel Pacifico.
(fonte: http://www.nationalgeographic.it)