Una nuova orchidea spontanea sul vulcano di Roccamonfina

Creato il 15 novembre 2011 da Yellowflate @yellowflate

Elleborina del Savone, questo il nome della orchidea spontanea, finora sconosciuta al mondo scientifico, che vive esclusivamente sulle sponde del Torrente Savone, nel Parco Regionale di Roccamonfina, in provincia di Caserta.

Dopo anni di osservazioni e ricerche è stata riconosciuta la nuova sottospecie del genere Epipactis , denominata come sottospecie Maricae, facendo riferimento alla antica Marìca venerata dai popoli italici come protettrice delle paludi e delle acque.

Il nome scientifico corretto della sottospecie è quindi: Epipactis nordeniorum Robatsch subsp. maricae Croce, Bongiorni, De Vivo & Fori. Il nome italiano potrebbe essere, invece, tanto “Elleborine di Marìca” quanto “Elleborine del Savone”.

La sua scoperta risale al 2000 ad opera dello studioso Antonio Croce che fin da subito si era reso conto si trattasse di qualcosa di molto diverso dalle specie conosciute. L’esperto con l’aiuto di alcuni soci del Gruppo italiano ricerca orchidee spontanee, l’ha confrontata con le altre specie che vivono in ambienti simili in Italia.

La popolazione dell’Elleborine del Savone è costituita da una cinquantina di piante. La piccola orchidea spontanea non è molto appariscente: presenta pochi fiori di piccole dimensioni ed è alta una quarantina di centrimetri.

Forse ultimo esempio dell’habitat naturale che esisteva prima che la mano dell’uomo cominciasse a modificarlo, l’orchidea vive sulle sponde umide del Savone, dove la vegetazione indica condizioni di elevata naturalità.  Complessivamente la popolazione dell’Elleborine del Savone è costituita da una cinquantina di piante ma ci si auspica che altre se ne trovino in luoghi meno accessibili del Savone.

Lo studioso Antonio Croce così si è espresso in merito «Confidiamo nell’Ente Parco Roccamonfina-foce Garigliano e nella sensibilità dei Comuni di Roccamonfina e Teano, custodi per le generazioni future del Savone, dei preziosi habitat da esso lambiti e delle specie che solo qui trovano condizioni ottimali per la loro vita».


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