Sarebbe invece già stato deciso a chi affidare il comando della nuova struttura: si tratterebbe del generale Nikolaj Rogozhkin, attualmente a capo delle forze di sicurezza del Ministero dell’Interno (quelle che, per intenderci, operano anche in Cecenia, Daghestan ed Inguscezia), che in precedenza era già stato candidato alla nomina a Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, poi da lui stesso rifiutata perchè – secondo la Nezavisimaja – già allertato per l’imminente nomina a capo della Guardia Nazionale.
Nell’articolo vengono elencati anche i possibili motivi che sarebbero dietro tale decisione: dalla necessità di disporre di un’organizzazione stay-behind in grado di proteggere le istituzioni e di entrare in azione in caso di minaccia per l’ordinamento costituzionale (e non sappiamo fino a che punto le rivolte di piazza dei mesi scorsi abbiano avuto un peso in tutto ciò), all’esigenza di rendere più snelle e flessibili le forze armate russe.
Intanto, nel tardo pomeriggio Vladimir Putin ha seccamente smentito di voler costituire una qualsivoglia nuova struttura paramilitare: “Le affermazioni secondo le quali Putin starebbe lavorando alla creazione di nuove tipologie di forze speciali sono prive di fondamento”, ha dichiarato il neoeletto presidente tramite il suo portavoce Dmitrij Peskov.