Riesco a prendermi ora questo piccolo spazio per dedicarmi a te, tra le nausee che questa volta mi hanno davvero provata, insieme alle fatiche gestionali familiari, per cui il tuo papà mi sta dando una grossa mano.
Sei arrivat* inaspettat*, hai superato le barriere delle nostre paure ("noo, tre non ce la possiamo fare!" "noooo, partorire di nuovo non ce la posso fare!!!") e ti sei palesat* nella mia pancia, ma prima ancora nello spirito, nella sensazione che stessi arrivando, come già successe per i tuoi fratelli. E sei stat* da subito un dono accolto con una gioia immensa, davvero un regalo.. lo sapevi che ti stavamo aspettando, nonostante tutto.
Ho avuto poco modo per stare in contatto consapevole con te in queste settimane: appena cercavo di farlo mi risaliva il nauseone, e forse semplicemente avevi bisogno di non essere troppo disturbat*, in una fase così delicata e intensa della tua crescita.
Ma io lo so (e sono sempre stata consapevole) che sei lì, protett* dalla tua sfera uterina, affiancat* dal grande lavoro della placenta, e so che la nostra comunicazione va avanti in maniera forte e potente, perchè appena chiudo gli occhi ti vedo.
Ho bisogno di protezione più che mai per te e per noi, non ho ancora voluto fare visite nè esami: aspetto di capire quale sarà la persona giusta per seguirci e accompagnarci nel tuo viaggio intrauterino e durante la tua nascita. Non ho fretta, non ho fretta di vedere, di sapere: io già so, ti sento e non voglio che nulla turbi questo percorso così delicato e prezioso.