Il Ministro della Pubblica Istruzione Maria Stella Gelmini, qualche giorno fa ha dichiarato in un intervista al noto settimanale Famiglia Cristiana che
La lettura della Bibbia nelle scuole è un'iniziativa a cui sono favorevole come ministro, come credente e come cittadina italiana.
Teseo e il Minotauro
Nell'esprimere la mia opinione nel post "Maria Stella Gelmini e l'istruzione attraverso la Bibbia" mi dichiaravo finanche favorevole, a patto che tale lettura fosse proposta ed eseguita da insegnati di Storia o Filosofia, sì da poter scindere ciò che è tradizione culturale da ciò che invece è senza ombra di dubbio Storia. Già, perchè le cose ovviamente non coincidono, e se tra tradizione e storia vi sono delle correlazioni è assai difficile che esse coincidano perfettamente. Certamente, nel disquisire sulla tradizione culturale religiosa gioca il fattore psicologico di identificazione del lettore, nel caso specifico dello studente.Facciamo un esempio chiarificatore: nessuno dubita che dietro il mito di Teseo e il Minotauro vi siano tradizioni culturali (padre fondatore) e forse anche fatti storici (es: fine della supremazia cretese); parimenti nessuno dubita che il Minotauro sia una creatura di fantasia, come del resto lo sono i draghi, le sfingi, le sirene e via dicendo.
Sansone - Duomo di Milano
Diverso invece è l'approccio ad elementi mitici presenti nella Bibbia; infatti, mentre non si hanno dubbi sull'aspetto fantastico della mitologia pagana, alcuni leggono i testi sacri come assolutamente veritieri, per cui l'apertura delle acque da parte di Mosè, o la forza spropositata di Sansone, tanto per fare degli esempi, vengono considerati come fatti storici. Alla meno peggio si avanzano dei dubbi.La ricerca storica, invece, fornisce chiavi di lettura completamente diverse. Oggi insigni studiosi sono d'accordo nel ritenere che quella narrata nell'A.T. non sia Storia, ma tradizione culturale, probabilmente costruita ad arte all'epoca di Giosia, il monarca israelita che avrebbe optato per il monoteismo, facendolo diventare la bandiera identificativa del popolo ebraico.Il famoso passaggio sul Mar Rosso pare sia addirittura un errore avvenuto nella traduzione del testo tra ebraico e greco: il toponimo corretto sarebbe "Mar di Canne" e dove esso sia è materia di ipotesi, nonché di assurde ricerche. Tra l'altro la Bibbia parla di un esodo di circa seicentomila persone, numero assolutamente esagerato per l'epoca, ma soprattutto incredibile per il fatto che queste ipotetiche seicentomila persone (ma ammettiamo anche fossero qualche migliaia), non abbiano lasciato alcun reperto archeologico durante il pellegrinaggio nella ristretta area del Sinai per oltre quarant'anni. Eppure gli archeologi hanno controllato le stratificazione relative alle epoche di Ramesse II, nonché degli immediati predecessori e successori. Nulla.
Gerico
Anche la conquista di Canaan è pura mitologia. Basti pensare a Gerico, descritta come una grande città cinta da possenti mura, che stando alla Bibbia crollarono per volere divino allo squillare delle trombe degli israeliti guidati da Giosuè. Gerico all'epoca della presunta conquista non era che un villaggio in rovina, fantasma della grande città stato che dominò il territorio. La doppia cinta muraria rinvenuta a seguito degli scavi è datata senza ombra di dubbio al Bronzo antico (2700-2350 a.C.) mentre le presunte gesta di Giosuè dovrebbero essere state compiute nella seconda metà del XII sec a.C. Giosuè quindi si trovò dinnanzi un villaggio in decadenza con resti di mura risalenti a oltre mille anni prima.Ora, basterebbero questi due esempi per sottolineare quanto sia importante uno studio della Bibbia effettuato in termini corretti, ovvero epurati da tutta quella serie di esagerazioni mitologiche che in parte sono state mascherate dalla volontà, più o meno maliziosa, dei traduttori. Riporto a tal proposito alcuni esempi che rubo ad una delle mie fonti preferite ovvero Pseudoscenze Bibliche del Prof. A. Lombatti
Ecco, io sto per mandarvi serpenti velenosi contro i quali non esiste incantesimo, ed essi vi morderanno (Geremia 8,17)è la versione epurata di
כִּי הִנְנִי מְשַׁלֵּחַ בָּכֶם, נְחָשִׁים צִפְעֹנִים, אֲשֶׁר אֵין-לָהֶם, לָחַשׁ; וְנִשְּׁכוּ אֶתְכֶם, נְאֻם-יְהוָה.in questo testo oltre alla parola serpenti compare anche צִפְעֹנִים, che richiama un mostro alato serpentiforme in grado di pietrificare con il solo sguardo (basilisco?) tipico della religione ugaritica.
Behemoth - W. Blake
In Giobbe 40,15-24 si parla di Ippopotami che però non erano nemmeno lontanamente presenti in Palestina. Il termine usato in ebraico בְהֵמוֹת richiama un'altro mostro della mitologia mesopotamica Behemot e sarebbe un enorme Bue.In Isaia 13,22 si parla di iene e sciacalli, ma il testo ebraico
וְעָנָה אִיִּים בְּאַלְמְנוֹתָיו, וְתַנִּים בְּהֵיכְלֵי עֹנֶג; וְקָרוֹב לָבוֹא עִתָּהּ, וְיָמֶיהָ לֹא יִמָּשֵׁכוּ.parla di bestie selvatiche e...draghi!
In Ezechiele 29,3 la stessa parola "drago" (תַּנִּים) viene tradotto con "grande coccodrillo".
Insomma come si possa ritenere la Bibbia una fonte storica rimane per me un enigma senza soluzione.
E a questo punto possiamo ritornare all'immagine in apertura (cliccare per ingrandirla):
La Bibbia è una fonte scritta molto importante che ci informa sulla religione e sulla storia del popolo ebraicoQuesto sarebbe il metodo con cui si dovrebbe aprire una pagina di storia?La Bibbia è una fonte scritta, e su questo non ci piove.Ci racconta la religione del popolo ebraico? No.
- Asherah -
una delle dee ebraiche
pre-monoteismo