Nel gruppo avevo visto di sfuggita un bellissimo pane di patate da Paoletta.
Ne avevo salvato la ricetta, ripromettendomi poi di “studiarla” meglio perchè c’erano dei cambiamenti da fare.
Innanzitutto l’ho dimezzata perchè era uno start-up e non volevo avere cattive sorprese
Dovevo poi sostituire il lievito madre con quello di birra, ribilanciare quindi l’impasto e inserire della farina di cereali – dato che c’era un bel sacchetto che chiedeva di essere considerato
Nasce così questa pagnotta un po’ scura, rustica e semplice, dalla crosta croccante e dalla mollica soffice e alveolata, che sa di cose buone !
PAN DI PATATE & CEREALI
270gr di farina 0
63gr di farina ai cereali (per me Antiqua)
90gr di patate bollite e schiacciate (per me a buccia rosse Bio&Sisto)
7gr di sale
200ml di acqua tiepida
3gr di lievito di birra disidratato (o 10gr di lievito di birra fresco)
Nella planetaria, sciogliere il lievito in 150ml di acqua, poi aggiungere tutta la farina, tranne una manciata.
Impastare fino a legare, un paio di minuti, poi inserire i 50ml di acqua rimasti al filo (potrebbe non volercene tutta, dipende dall’assorbimento delle farine), il sale e un po’ della farina rimasta.
Aggiungere poi le patate, il resto della farina e continuare ad impastare, capovolgendo ogni tanto l’impasto.
Lasciare l’impasto nella ciotola appena oleata, coperto con pellicola.
Far lievitare fino al raddoppio, circa 1h e 30′.
Dare la forma al pane, a filoncino oppure arrotondandolo, ponendo la chiusura sotto e infarinare per bene tutta la superficie.
Sistemarlo su una leccarda rivestita di carta forno e farlo lievitare ancora una mezz’oretta.
Nel frattempo portare il forno alla temperatura di 230°C.
Riprendere la pagnotta e, molto delicatamente, praticare dei tagli con una lametta.
Infornare (io ho messo alla base del forno una ciotolina con dell’acqua per umidificarlo) nella parte medio bassa del forno.
Dopo qualche minuto abbassare la temperatura a 200° e, quando il pane risulterà colorito sotto, spostare la teglia al centro.
Completare la cottura fin quando, bussando sotto, la pagnotta suona vuoto.
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