Magazine Diario personale

Una parola

Da Sunwand

Una parola
Unsasso gettato in uno stagno suscita onde concentriche che si allargano sullasua superficie, coinvolgendo nel loro moto, a distanze diverse, con diversieffetti, la ninfea e la canna, la barchetta di carta e il galleggiante delpescatore. Oggetti che se ne stavano ciascuno per conto proprio, nella sua paceo nel suo sonno, sono come richiamati in vita, obbligati a reagire, a entrarein rapporto tra loro. Altri movimenti invisibili si propagano in profondità, intutte le direzioni, mentre il sasso precipita smuovendo alghe, spaventandopesci, causando sempre nuove agitazioni molecolari. Quando poi tocca il fondo,sommuove la fanghiglia, urta gli oggetti che vi giacevano dimenticati, alcunidei quali ora vengono dissepolti, altri ricoperti a turno dalla sabbia.Innumerevoli eventi, o microeventi, si succedono in un tempo brevissimo. Forsenemmeno ad aver tempo e voglia si potrebbero registrare tutti, senza omissioni.
Nondiversamente una parola, gettata nella mente a caso, produce onde di superficiee di profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendonella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni, inun movimento che interessa l'esperienza e la memoria, la fantasia e l'inconscioe che è complicato dal fatto che la stessa mente non assiste passiva allarap-presentazione, ma vi interviene continuamente, per accettare e respingere,collegare e censurare, costruire e distruggere.
GianniRodari  - La Grammatica della Fantasia

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