Sul dolce colle di Nervesa della Battaglia (Treviso), poco lontano dal fiume Piave e vicinissimo al grande ossario della I guerra mondiale, si trovano i resti Abbazia di Sant’Eustachio e del primo insediamento monastico risalente all’XI secolo.
Grazie alle ricche dotazioni di Rambaldo III, signore e conte di Treviso, l’insediamento originario accresce d’importanza e diviene sede di un importante cenobio di monaci Benedettini-Cassinesi ed assoggettato all’ordine direttamente controllato dal papato.
Il monastero diviene una importantissima Abbazia meta di pellegrinaggi e “ritiri” per i potenti personaggi locali oltre che luogo di fede per le genti del Montello e della pianura d’innanzi.
Purtroppo questo luogo fu, nel corso di molti secoli, crocevia di battaglie e guerre che contribuirono a distruggere in buona parte questo sito. Oggi, infatti, è possibile visitare quel poco che è rimasto: la struttura esterna dell’Abbazia e qualche statua consumata anche dagli agenti atmosferici.
Dalle guerre tra i Guelfi e i Ghibellini, a quelle tra le truppe imperiali Ungare e le armate della signoria Trevigiana del 1358 fino ad arrivare alle invasioni napoleoniche e le grandi battaglie della I guerra mondiale tra il Piave e il Montello, ridussero quello che restava in un ammasso di rovine.
Perché lo consigliamo?
Perché è una breve e facile passeggiatina, ideale per chi ama scoprire le bellezze che offre il nostro territorio.
Si raggiunge dal centro di Nervesa seguendo le indicazioni per la “strada dorsale” e all’incrocio immediatamente prima dell’inizio della salita si svolta a sinistra a prendere la stretta strada “pedemontana” che contorna il ciglio sud del Montello.
Dalla piazza si vede un cancello con cartello indicante “Abbazia” e cartellonistica, curata dal Consorzio Sviluppo Socio Economico del Montello, indicante l’itinerario ed il finanziamento del progetto Europeo.