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Una pera igp – conference

Creato il 10 dicembre 2012 da Speradisole

UNA PERA IGP – CONFERENCE

UNA PERA IGP – CONFERENCE

Pere Conference sull’albero

Varietà di pera, nata in Inghilterra alla fine del 1800, cresce molto bene nelle regioni a clima temperato. E’ tipica dei paesi del nord Europa. In Italia dal 1950, in Emilia Romagna, viene prodotta una varietà particolare di pere Conferenze, dal sapore intenso e buccia rugginosa con marchio IGP.

Questo tipo di pere si caratterizza per dimensioni medie o grosse, forma irregolare, lungo peduncolo, buccia ruvida, verde e rugginosa, con sfumature rossastre laddove venga esposta al sole. La polpa, di colore bianco crema, si presenta succosa e profumata, fondente e non acidula. Il sapore è dolce e aromatico.

Le pere conference mature sono morbide al tatto a livello della parte inferiore. Se conservate correttamente, si mantengono per diversi mesi.

Dolce e succosa, la pera Conference è molto apprezzata dal consumatore, che la trova sui banchi di vendita da inizio novembre a tutto giugno. A volte si trova con qualche difficoltà, perchè si confonde con la varietà Abate Fetel, ma il sapore è totalmente diverso e più intenso e più succoso. Caratteristica della pera Conference è il lungo picciolo.

UNA PERA IGP – CONFERENCE

Pere Conference al mercato

Una ricetta Pere al cioccolato

Ingredienti
Pere Conference (ma vanno benissimo anche altre varietà: Abate Fetel, Cascade,  Decana del Comizio, Kaiser, Max Red Bartlett, Passa Crassana, Williams, tutte Igp dell’Emilia-Romagna), acqua, vino bianco, zucchero, cannella, cioccolato, latte.
Preparazione
Mettere in una casseruola le pere con acqua, vino, zucchero e briciole di cannella.
Cuocere a fuoco moderato affinché le pere risultino morbide al tatto.
Nel frattempo fondere a bagnomaria il cioccolato nel latte.
Adagiare le pere in delle coppe da portata, filtrare il loro fondo di cottura, e incorporarlo alla crema di cioccolata.
Servire le pere inondate della crema ancora bollente.

Un po’ di storia antica

UNA PERA IGP – CONFERENCE

Secondo una leggenda  Polifemo per fare colpo sulla bella ninfa Galatea, pensò di enumerare le sue ricchezze: terreni, boschi, spiagge, greggi, esaltando però particolarmente un frutteto di pere. Anche Omero nell’Odissea nomina il pero fra le piante esistenti nell’orto di re Alicnoo a Laerte.

Il pero, dai fiori bianchi o leggermente rosati, era già conosciuto dai popoli dell’Asia occidentale. Da qui le varietà giunsero in Grecia, dove si diffusero ed incominciarono ad essere in qualche modo coltivate nel 600 a.C.
Già nel 350 a.C. la coltivazione di quest’albero era abbastanza estesa nella Magna Grecia, perché Teofrasto menziona sia le varietà domestiche che quelle coltivate.
In epoca romana Catone e, soprattutto, Plinio danno indicazioni precise sulla diffusione del pero e sulle sue cultivar, a testimonianza della considerazione in cui era tenuto questo fruttifero. Ai tempi di Catone le cultivar conosciute erano appena 6, ma già due secoli più tardi Plinio ne menziona circa 40.

In seguito, l’assortimento cresce enormemente fino a raggiungere le 5.000 varietà e oltre conosciute oggi.

Dall’epoca romana in poi la coltura del pero si espande con uno sviluppo ragguardevole in tutta Europa, in particolare in Belgio e in Francia.

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