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Sinossi
In un mondo come quello di oggi che ci travolge nella veloce complessità di nuovi giochi tecnologici, invadendoci la mente con immagini e pacchetti multimediali preconfezionati, la “fiabastrocca a puntate” di Maria Pia Busiello giunge come una ventata di fantasia creativa capace di riaccendere la luce di una dimensione ormai perduta: l’età dell’infanzia. L’autrice apre ai lettori il proprio mondo interiore rivestendolo di elementi gioiosi e magici, che conferiscono alla narrazione un carattere divertente e leggero. Dotata di una fervida immaginazione, ma anche di valori reali e concreti, la Busiello rivela, attraverso questo “libro della solidarietà”, la sua consolidata esperienza di appassionata docente di materie letterarie e di sostegno negli Istituti superiori. Emerge chiaramente anche un profondo amore per la vita e per le “piccole cose” che essa sa donare, sempre e comunque, a chi sa coglierne l’essenza. Attraverso il “gioco letterario”offerto dal magico mondo della letteratura d’infanzia, l’autrice riesce a suggerire un’importante riflessione sui valori universali della famiglia, dell’amore, del diritto alla fanciullezza e alla realizzazione dei propri sogni, troppo spesso occultati e relegati nell’angolo dell’oblio. La forza dei suoi solidi affetti nutre, inoltre, la scrittura di genuino candore, facendo intravedere il miraggio di un mondo infantile sospeso tra fantasia e realtà e descritto attraverso la lente interpretativa di un adulto che non ha mai smesso di sognare. E il testo assume un valore tanto più intenso, proprio perché trattasi di una “fiabastrocca”, ossia di una filastrocca in rime e assonanze linguistiche, articolata in quattro sequenze narrative con titoli propri, che richiamano la struttura tipica della “fiaba”, racconto medio-breve incentrato sulla narrazione di una storia. Alle quattro sequenze corrispondono simbolicamente le quattro stagioni della vita: infanzia, fanciullezza, età adulta, con un riferimento iniziale alla senilità, indiscusso modello di saggezza morale per i più piccoli. Il tutto è corredato dalle cornici illustrative e dai disegni fortemente espressivi della pittrice Serena Busiello, che conferiscono una marcata nota di colore e di brio ai testi. Nata come genere di intrattenimento e tramandata di generazione in generazione, la filastrocca, componimento breve connotato da ripetizioni sillabiche e parole di espressione comune, segue i canoni della tradizione orale e si presta molto bene ad un uso didattico anche per bambini disabili. Ne stimola, infatti, il movimento del corpo, delle mani e l’articolazione del linguaggio, attraverso la ripetizione di formule o strofe cadenzate e veri e propri giochi verbali. Il ritmo rapido della filastrocca, articolato in ricorrenti assonanze e allitterazioni, viene finemente utilizzato dall’autrice per raccontare una storia d’amore e di vita e per indurre i bambini e gli adolescenti a credere ancora nel potere magico dei “sogni nel cassetto”. La prima sequenza narrativa dal titolo: Il bel suono della festa, trasporta il lettore nell’atmosfera dello schiudersi dei sogni di una bimba, attirata da una “nota di campana” che lascia intravedere in lontananza il giorno di festa più roseo e gioioso della vita di una fanciulla: il matrimonio. La bimba sale su una nuvola e riesce a raggiungere il bel suono della festa che tanto la attira. Ed è qui che entra in gioco l’elemento fiabesco: l’atto del “salire sulla nuvola”, che le permette di toccare appena quella felicità che potrà realizzarsi soltanto in età più matura. Giunge, allora, la saggia figura della nonna a riportarla presto alla realtà di una visione più concreta e matura, avvolgendola nel caldo abbraccio della rassicurazione e della promessa di un desiderio che non sarà deluso, ma che si realizzerà nel futuro, coltivando una speranza che non conosce incertezze. La fanciulla e il gatto, seconda sequenza, introduce l’elemento naturalistico e l’elemento animale tipici, invece, del genere della favola, insieme ad una piccola conclusione morale che sottolinea l’importanza dell’“avere sogni nel cassetto”, pur dovendo ad un certo punto rinunciare alla propria fanciullezza e al bel tempo dei giochi. Tra prati fioriti ad inseguir farfalle e a bere l’acqua fresca da una fonte, trascorrono i giorni spensierati della piccola fanciulla intenta a giocare con il gatto, in una danza che la porterà a figurarsi un’altra danza, ma questa volta in abito elegante, con un bel giovanotto che l’amerà tutta la vita. La terza sequenza, Il sole dell’amore, è incentrata sulla personaggio di un giovane “senza cappotto”che dona una rosa alla sua amata fanciulla in una fredda giornata invernale scaldata dal sole dell’amore, il solo capace di sciogliere il gelo e di riempire di quel calore che viene dal cuore. Ed è così che la quarta sequenza, Ciambelle al chiar di luna, chiude la fiabastrocca con un lieto fine. La “bimba delle campane” è cresciuta e ora vive nella casa di giallo e di rosa, come sposa di un bel giovanotto per il quale prepara ciambelle a forma di cuore. L’atmosfera serena della realizzazione dei propri sogni è allietata dall’arrivo di due splendidi bimbi, da musiche, balli e canti festosi insieme ai vicini. Finalmente la fanciulla, ormai cresciuta, può presentare a tutti la sua meravigliosa famiglia, nella certezza che continuerà a “danzare” sempre insieme al suo amato e ai sui bimbi per tutti i giorni che verranno. La formula fissa del “vissero felici e contenti”, propria delle fiabe, viene rispettata dall’autrice e introdotta a chiusura di questa magica storia di speranza. Basta un gesto, una rosa donata alla fanciulla ad illuminare una giornata senza sole e a definire i ruoli dei personaggi della fiabastrocca, che tendono, attraverso il racconto fantastico, a trasmettere messaggi morali e modelli di comportamento e di vita. A differenza della fiaba, però, i personaggi della Busiello non incontrano antagonisti, né ostacoli, né devono superare una prova, ma soltanto credere fermamente e con pazienza nei propri sogni e ideali. Il premio finale di una vita serena e di una famiglia nella quale consolidare i sentimenti, non potrà che arrivare, nascendo e alimentandosi all’interno della casa di origine, luogo della sicurezza degli affetti e della crescita di ogni bambino, in un tempo indeterminato che è quello dello svolgersi del destino di ognuno di noi. Italo Calvino, nel suo scritto Sulla Fiaba diceva che “Le fiabe sono vere, perché sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna, soprattutto per la parte di vita che è appunto il farsi di un destino”. Verità quanto mai innegabile, come quella che “un bambino senza fiabe non potrà altro che diventare un adulto senza sogni”.
Biografia

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Formato Libro: Cartaceo
Casa Editrice: GutenbergEdizioni
ISBN: 976-88-7554-057-9
Numero Pagine: 26
Prezzo: 6 euro