
Conosciamo le origini della festa della donna? Molti sicuramente sì, ma ai più sfugge il fatto che è una ricorrenza nata nel 1908 per ricordare quelle donne che protestarono per le condizioni di lavoro in una fabbrica negli Stati Uniti e che, come risposta alle loro richieste, furono rinchiuse nella fabbrica stessa cui fu appiccato il fuoco. Le 129 donne che avevano protestato morirono. Accadde qualche giorno prima di quel triste 8 marzo, che divenne l'occasione per rivendicare i diritti delle donne, ricordando quante avevano lottato, pagando con la vita. Negli anni, l'occasione divenne una festa consumistica, ma quella è la sua origine e a quella dovremmo cercare di ritornare. In che modo? Da biblioterapista non posso che consigliare della buona e sana letteratura, senza ricercare testi sconosciuti, ma indicando una poetessa che ogni donna dovrebbe conoscere, Emily Dickinson che scrive:
La Speranza è quella cosa piumata
che si viene a posare sull’anima.
Canta melodìe senza parole
e non smette – mai.
E la senti, dolcissima, nel vento.
E dura deve essere la tempesta
capace di intimidire il piccolo uccello
che ha dato calore a tanti.
Io l’ho sentito nel paese più gelido
e sui mari più alieni.
Eppure mai, nemmeno allo stremo,
ha chiesto una briciola per me.