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Una Pompei del Nord

Creato il 11 aprile 2013 da Se4 @londonse4
© Museum of London Archaeology

© Museum of London Archaeology

Le viscere di Londra nascondono segreti. Persino quando si scava in punti già indagati, le sorprese non mancano. E’ dal 43 d.C che London-Londinium fa da scenario al susseguirsi di generazioni ed eventi, stratificandosi e cambiando volto. Così, nel cuore del distretto finanziario, a pochi passi del Tamigi, mentre si scavava per fare spazio ai nuovissimi uffici della Bloomberg, le ruspe si sono imbatttute nei resti del vestibolo del tempio di Mitra, già indagato dagli esperti del Museum of London, negli anni ’50. Il fango, proveniente dalle rive del fiume Walbrook (affluente del Tamigi, lungo il quale i romani decisero di fondare la città), ha permesso la conservazione di ben diecimila oggetti, tra cui mosaici, travature, steccati, monete, amuleti, ceramiche, cento frammenti di tavolette iscritte, numerose calzature e manufatti in cuoio, tutti risalenti agli anni 40 d.C. Lo scavo, si è rivelato, per puro caso, uno dei più importanti mai eseguiti a Londra, sia per la quantità di oggetti ritrovati, che per l’estensione del sito. L’indagine archeologica, condotta da una sessantina di esperti, ha restituito un formidabile spaccato di vita romana. Nello spazio di tre acri, a 12 metri di profondità dal piano stradale, tra le miriadi di oggetti emersi dal fango, si segnalano un costoso amuleto d’ambra, a forma di elmo gladiatorio, una lettera d’amore incisa su una tavoletta scrittoria, una lucerna, la figurina in metallo di un toro, forse connessa al tempio mitraico, e una calzatura, modello carbatina,   perfettamente conservata. Dato l’enorme e insperato quantitativo di oggetti in materiale organico, come legno e cuoio, preservati per duemila anni dal denso fango del Walbrook, gli archeologi hanno definito il sito una “Pompei del Nord”. I resti del tempio di Mitra verranno ricostruiti sotto l’edificio Bloomberg e, assieme a vari reperti, andranno a far parte di una mostra permanente.



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