I ContenutiFabio è un ragazzo diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Agli occhi di registi del calibro di Amelio e Sorrentino, Fabio è una promessa del cinema italiano. Peccato che, dopo essere partito con il sogno di scrivere film d'autore, oggi lo ritroviamo a fare lo sceneggiatore di film porno. Deprimente, vero? Ma è l'unico modo per sbarcare il lunario. Così, invece di veder realizzato Il cielo di piombo, copione che da anni ingiallisce in un cassetto della sua scrivania, a Fabio tocca sfornare a un ritmo da infarto sceneggiature come la parodia di 20.000 leghe sotto i mari (per ottenere il nuovo titolo, sostituire la elle di "leghe" con una esse). Ma il giorno in cui gli annunciano che uno dei film da lui firmati, L'importanza di chiamarsi Ernesto (sostituire la emme di "chiamarsi" con una vu), è in lizza al Festival del Porno di Cannes, a Fabio viene un'idea che cambierà il corso della sua vita...
La RecensioneCome ricorda anche Scottecs (chi è Scottecs? È quello che traduce testi di canzoni famose con il Google Translate con tanto di disegni a tema e posta i risultati, assolutamente esilaranti, su Youtube) alla fine del primo episodio della versione animata delle “Fiabe brevi che finiscono malissimo”, Francesco Muzzopappa è un nome vero. Ora che ogni dubbio è stato risolto, passo a illustrare per sommi capi la trama del suo romanzo d’esordio “Una posizione scomoda”. Fabio Loiero si è appena diplomato nel corso di sceneggiatura al Centro Sperimentale di Cinematografia. È un trentenne di belle speranze, così all’inizio rifiuta tutti quei lavori che considera non adatti al suo talento, finendo però col farsi la nomea dello snob. L’attesa dell’occasione giusta lo lascia disoccupato per troppo tempo, così decide di scrivere film porno come soluzione momentanea, decisione che avrà forti ripercussioni sul suo futuro. “Una posizione scomoda” è un libro che si legge in un pomeriggio, la cui storia vola veloce tra una situazione assurda e l’altra. Nello svolgersi della trama non ci sono le risposte alle domande fondamentali della vita, però in questo caso leggerezza non è sinonimo di superficialità. Anche P.G. Wodehouse (messo dall’autore nei ringraziamenti) viene considerato una lettura leggera, eppure è uno dei massimi autori umoristici britannici, con tanto di premio letterario a lui dedicato. Ovviamente Muzzopappa non è Wodehouse, però “Una posizione scomoda”, per essere un’opera prima, è decisamente riuscita. La vita post-diploma dello sceneggiatore Fabio, raccontata da egli stesso in prima persona, si apre e si incarta al ritmo del suo talento nello sfornare storie porno parodie di celebri film. La passione per il cinema dell’autore rasenta la pedanteria (i dati delle pellicole a ogni citazione, per esempio) e si riflette sul protagonista, un trentenne sfigato al punto giusto per risultare simpatico. I personaggi sono macchiette, ma ci può stare quando si riesce a farli vivere coerentemente nei gesti e nei dialoghi. In conclusione, “Una posizione scomoda” è un’opera prima leggera e vivace, raccontata bene dalla prosa brillante e dal gusto comico dell’autore. Tre stelle e mezzo per il divertimento che mi ha dato nel leggerlo.
Giudizio: +3stelle+ e 1/2
Articolo di DanieleDettagli del libro
- Titolo: Una posizione scomoda
- Autore: Francesco Muzzopappa
- Editore: Fazi Editore
- Data di Pubblicazione: 2013
- Collana: Le Meraviglie
- ISBN-13: 9788864118130
- Pagine: 221
- Formato - Prezzo: Brossura/Ebook - Euro 14,50/4,99