Ammettiamolo, prima o poi tutti ci siamo finiti dentro. Siamo cascati in offerte-fuffa o abbiamo benedetto quel voucher comprato d'impulso, abbiamo smadonnato al telefono per prenotare la spa o consigliato ai nostri amici la degustazione di vini in masseria.
Il mondo degli acquisti online sta vivendo in questi mesi la sua età dell'oro. Grazie ai gruppi di acquisto e ai "deal" che siti come Groupon, Groupalia, Jumpin, KGB e mille altri stanno proponendo, anche i più scettici si sono avvicinati al mondo del "clicca-e-compra".
Ormai decine di newsletter giornaliere strabordano nella nostra casella di posta, proponendoci le offerte più assurde con sconti mai visti.
Pensavo. E se i vari Groupon (o simili) diversificassero il proprio business? Se, lanciandosi nel mondo del lavoro interinale, proponessero alle aziende italiane giovani lavoratori (magari laureati e bravi a fare massaggi) con sconti da urlo?
Sarebbe una bella provocazione che metterebbe in luce le falle del sistema lavorativo italiano, lo strano (per non dire assurdo) rapporto tra domanda e offerta, i criteri di recruitment e le condizioni di lavoro dei giovani.
O forse sarebbe solo una stramba idea di marketing...