Il Sindaco aveva annunciato una selezione trasparente e meritocratica, lontana dalle logiche di bottega e dagli appetiti di partito.
Ad oggi, nonostante giacciano nel cassetto da oltre 2 mesi, nessuno ha visto i curriculum dei 22 candidati.Candidati che saranno valutati insieme al CDA, così come in tutti gli altri casi. Nessuna novità quindi. Se non quella che 2 mesi non sembra siano sufficienti per esaminare 22 curriculum e scegliere un Sovraintendente.
Quello che non riesce a capire il Sindaco, o forse fa finta di non capire, è che più passa il tempo e maggiore è il rischio che le occasioni per il rilancio del Teatro sfuggano. E che alla fine anche i soldi stanziati dalla Regione servano a poco.
Le maestranze, a cui va un plauso per la serietà dimostrata in questo periodo e per la passione con cui hanno organizzato eventi, aldilà del calendario ufficiale, meritano rispetto: vanno rese partecipi del futuro del teatro.
Non si puo’ vivere alla giornata, senza avere un minima idea del proprio futuro; o sentirsi dire dopo 4 mesi che non ci sono problemi e anzi bisogna ringraziare se il Teatro non è fallito. Bisogna affidare la nave ad un comandante che deciderà la rotta seguire per dare nuova linfa al Teatro.
Non è possibile continuare a piangersi addosso magari affermando che tutte le fondazioni sono in crisi, ma bisogna prendere esempio da quelle più virtuose, capaci di crescere anche in un periodo difficile come questo, come la Fondazione di Verona che, lavorando col pieno sostegno dell’Amministrazione Comunale, è una delle poche in attivo. Guarda cosa hanno fatto a Verona:
http://www.arenamuseopera.com/
Prendendo spunto dalla loro esperienza e da una proposta ispirata da chi al Teatro lavora, proponiamo la nascita di un Museo del teatro a Cagliari.
Partendo dall’Anfiteatro romano al Teatro dell’università, dal Teatro Regio per arrivare ai giorni nostri con il Lirico, passando per il Teatro Civico di Castello. Quante storie, quanti uomini e donne che hanno investito la loro vita a Cagliari in un’attività che sin dai tempi antichi, regala cultura, emozioni, gioie e dolori, ma anche lavoro.
Il Teatro Lirico di Cagliari ha gli spazi per ospitare tutto ciò e le professionalità per allestire un simile museo. E si potrebbe anche pensare a un accordo con Verona, che quest’anno ha visto l’inaugurazione del 1° Museo Mondiale dell’Opera.
Un Museo che utilizzi i filmati, i costumi, parte delle scenografie, che preveda piccoli spettacoli ed esibizioni per poi legare questa attività storico informativa ad una vera propria scuola, con dei corsi rivolti a giovani costumisti (il teatro lirico ha una formidabile sartoria), falegnami, tecnici del suono, sfruttando i finanziamenti sulla formazione professionale, l’apprendistato e le altre misure che l’assessore regionale al lavoro sta mettendo in campo.
Cagliari ha un potenziale incredibile, ha i siti che molti ci invidiano, ha le storie di uomini e donne che al Teatro hanno regalato la propria vita, ha i materiali.
Perché poi non provare a creare un circuito che va dalla nostro Isola sino al nord est e proseguire la grande collaborazione che sta nascendo tra le due Regioni e magari allargarla anche ad altre capitali europee quali Vienna, Praga, Parigi etc…?
Non serve molto perché il materiale umano e anche quello scenografico c’è.
Che non è da buttare o mettere semplicemente su un sito o una brochure. Deve vivere tramite le persone che l’hanno fatta e continuano a farla, e i visitatori devono poterla toccare con mano.
Di certo non risolverà tutti i problemi del teatro ma è un passo per valorizzare quel che si sta facendo e quel che si è fatto. Diamoci una mossa, per la salvezza del Teatro.
Salvatore Deidda
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