Confesso che non ho avuto il tempo di approfondire molto la questione, quindi l'opinione che mi sono fatto a proposito della condanna degli esperti scienziati della Commissione Grandi Rischi in merito al preteso insufficiente allarme sul sisma dell'Aquila è quella del più classico marziano-della-strada. Ma il brivido peggiore, per me, in questo caso è dato dal ritrovarmi consapevolmente sulla stessa lunghezza d'onda di Schifani e Casini, mentre il frittatone-Bersani non perde l'occasione per esercitare lo sport che gli riesce meglio, quello di camminare su una nidiata di pulcini appena nati (e prendi una cazzo di posizione, una volta!), e gli abruzzesi Pezzopane e Cialente applaudono la sentenza a scena aperta, come manichini dal cervello vuoto, senza rendersi conto davvero di quello che fanno, o - forse meglio - rendendosene conto, ma dovendo (volendo) pagare il triste dazio politico nei confronti del desiderio popolare dell'attribuzione di colpa.
Del resto non c'è niente come trovare qualcuno da linciare. È analgesia. È esorcismo. È marketing. Ed è una bella faccia sulla quale far sputare la pubblica piazza. E se la faccia è la tua (e dunque non la mia), tanto meglio.