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Una ragione per amare di Rebecca Donovan [Serie Il nostro segreto universo #1]

Creato il 04 marzo 2014 da Nasreen @SognandoLeggend

Il nostro segreto universo 

di Rebecca Donovan

autrice

Rebecca Donovan
ha studiato all’Università del Missouri e
Una ragione per amare di Rebecca Donovan [Serie Il nostro segreto universo #1]
vive con suo figlio in una cittadina del Massachusetts. Si definisce un’ottimista senza speranze e un amante del sarcasmo. Siete avvisati!
Una ragione per amare è il primo libro della straordinaria trilogia Il nostro segreto universo, edito da Newton & Compton, bestseller negli Stati Uniti. Clamoroso successo del self-publishing, è stata poi pubblicata in 25 Paesi.

Sito: Rebecca Donovan

serie

1. Una ragione per amare (isbn:9788854161023)
2. Una ragione per restare (in uscita il 27/03 – Ebook già disponibile)
3. Una ragione per vivere (in uscita il 24/04)

datilibro

Il Corsaro Nero
Titolo:
Una ragione per amare
Autore: Rebecca Donovan (Traduttore: Sofia Riva)
Serie: Il nostro segreto universo #1
Edito da: Newton & Compton
Prezzo: 9.90 €
Genere: New Adult, Sentimentale, Romanzo contemporaneo
Pagine: 448 p.
Voto:
http://i249.photobucket.com/albums/gg203/nasreen4444/SognandoLeggendo/2Astelle.png

Una ragione per amare di Rebecca Donovan [Serie Il nostro segreto universo #1]
Una ragione per amare di Rebecca Donovan [Serie Il nostro segreto universo #1]
 
Una ragione per amare di Rebecca Donovan [Serie Il nostro segreto universo #1]

Trama: Emma Thomas è una studentessa modello e un’atleta prodigio. Ma è una ragazza taciturna e solitaria: non frequenta nessuno tranne la sua amica Sara, non va alle feste, non esce e non ha un fidanzato. E si copre bene per nascondere i lividi, per paura che qualcuno possa indovinare quello che succede tra le pareti domestiche. Mentre gli altri ragazzi della sua età si divertono spensieratamente, Emma conta in segreto i giorni che mancano al diploma, quando finalmente sarà libera di andare via di casa. Ma ecco che all’improvviso, senza averlo cercato o atteso, Emma incontra l’amore. Un amore intenso e travolgente che entra prepotentemente nella sua vita. E adesso nascondere il suo segreto non sarà più così facile.

estratto

Una Ragione per Amare

Recensioneù
by Missmarilux

4
Una ragione per amare di Rebecca Donovan è il primo libro della nuova trilogia New Adult edito dalla Newton e Compton. Dopo l’ondata di romanzi aventi protagonisti vampiri, licantropi, mutaformi e qualsiasi altro essere magico, l’attuale mercato editoriale sta intasando le librerie con uscite più o meno interessanti, legate a questo genere. Nello specifico, questo romanzo cerca di analizzare una situazione difficile e comune a molte ragazze moderne (ma anche ragazzi): l’abuso familiare.

La storia è semplice. Una giovane protagonista, Emma, resta orfana di padre e viene spedita a casa degli zii, George e Carol, persone all’apparenza per bene ma che in realtà sono due mostri. In questo inferno

1
Emma dovrà combattere per la sua amicizia con Sara, per le sue attività scolastiche, ma soprattutto per il suo primo vero amore appena sbocciato, Evan.

Ora, detto così il romanzo può sembrare anche interessante, invece non lo è! Sinceramente credo sia la cosa più brutta che io abbia mai letto. Ma andiamo per gradi. La trama è debole e poco articolata per coprire 400 pagine abbondanti, non ci sono colpi di scena veri e propri, le situazioni si ripetono. La struttura narrativa risulta noiosa.

I personaggi non hanno spessore e/o carisma. Gli zii sono pazzi, figure meschine costruite apposta dall’autrice per creare l’alibi del problema esistenziale alla protagonista. Carol, definita “il diavolo incarnato”, è una psicopatica che provoca solo fastidio, George è il classico uomo che non vede (o fa finta di non vedere,) e che per non aver problemi dà ragione alla moglie, sempre e comunque. Sara, l’amica di Emma, non ha niente. Personaggio vuoto. Per Evan, personaggio maschile della storia, vale lo stesso discorso di Sara. Emma invece è da picchiare ferocemente.

Voglio aprire una parentesi.

6
Spesso noi lettori definiamo i personaggi con il termine Mary Sue/Gary Stue. Questo avviene quando il protagonista X ha tutto: bello, magnifico, poteri incredibili, è il più intelligente, l’unico che può salvare la situazione, insomma il nodo fondamentale del libro. Senza di lui l’autore sarebbe perso. Bene, prendete questa definizione e pensatela al negativo. La nostra Mary Sue o piccola fiammiferaia sarà la più sfigata, la tipa bellissima ma che a causa di una coda di cavallo sembrerà anonima, quella bullizzata da tutti, a lei succederà tutto, subirà qualsiasi cosa per amore della tranquillità, non ha carattere e insomma cosi via.

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Emma è tutto questo. Nel romanzo subisce passivamente la follia degli zii, e cosa fa? NIENTE. Quando cercherà di fare qualcosa si lascerà convincere da George a restare et voilà, ci rimetterà nuovamente. Francamente questi personaggi mettono in mostra solo una cosa: l’incapacità dell’autore di gestire una trama semplice che, se ben utilizzata, poteva dare un ottimo risultato.

L’elemento più disturbante è che certi argomenti, ovvero l’abuso familiare, potevano e possono dare molto in un romanzo. E l’amore poteva essere un mezzo attraverso cui la protagonista poteva riscattarsi. Ma qui non c’è logica narrativa, non c’è coerenza nei personaggi! Gli zii devono essere malvagi? E lo sono per 400 pagine abbondanti, senza se o ma. L’evoluzione dei personaggi dove è stata lasciata? E’ vero che questo è il primo romanzo di una trilogia, ma se in 448 pagine non si riesce a vedere almeno un briciolo di evoluzione, dato il contesto familiare importante dove si muovono i protagonisti, è lecito farsi due domande sulla capacità stessa della scrittrice. Insomma personaggi bocciati. E trama rimandata.

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Tutto il resto, ovvero il mondo in cui Emma si muove, non ha grosse caratterizzazioni. Non si distingue da quello di altri 10 mila romanzi del genere, ma ciò è anche normale, considerando il target e lo svolgimento della storia.

Altra grossa pecca del romanzo è lo stile dell’autrice. Poco coinvolgente, noioso e confuso, in alcuni punti si fa quasi fatica a rimanere svegli e vigili durante la lettura. Insomma proprio non ci siamo. E’ tutto troppo meccanico e ripetitivo, freddo e privo di vero sentimento.

Mancano altri due romanzi alla fine di questa “agonia”. Non li leggerò. Il mio sistema nervoso non regge tutto questo dramma da 4 soldi, degno della peggiore telenovelas argentina e privo di qualsiasi logica.


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