Lou Reed e Laurie Anderson, fotografati da Annie Leibovitz a Coney Island nel 1995.
E mentre mi dispiace per lui - che comunque ha vissuto 71 anni potendo fare ciò che amava - guardo questa foto e penso, nella mia personale distorsione interpretativa dell'amor romantico, che questo sarebbe ciò che vorrei: potermi finalmente riposare, gli occhi fissi nel vuoto, nerovestita nel vento, lasciandomi andare su una panchina nell'abbraccio d'un uomo che amo e che mi ispira - tanto intelligente e amorevole veramente da non darmi in testa nelle mie passioni e nel mio lavoro, sapendo quanto sia importante per me. Matrimonio, figli, famiglia neanche li calcolo, ma neanche che mi si facciano discorsi su stipendi/salari, diritti dei lavoratori, problema della sopravvivenza e futuro - ché cambiare il mondo già lo si fa vivendo sino in fondo le proprie inquietudini e i propri eccessi (agli occhi altrui) nel tentativo di pacificarle. E se cerchi il rischio della vita per sentirti vivo, a me sta benissimo. Puoi cercare la morte in qualsiasi modo, praticare gli sport più estremi e pericolosi, o farti di coca o ero* (ma quest'ultima condividila, grazie): se mi vuoi, io sono lì che respiro il tuo corpo e il tuo odore - comunque. Con quella faccia buffa, un mezzo sorriso tipo "tanto nulla aveva importanza" e gli occhi persi a fissare per terra, io sono lì a fare lo stesso, e poi a tenerci per mano quando si lascerà questo mondo. *Anche se - qualora avessi i soldi per questa - prima piuttosto viaggerei in lungo e in largo per il mondo scrivendo, facendo foto e video. Poi, quando l'avessi conosciuto tutto, allora ok per il piano successivo.