“Atterrando a Dublino sento crescere un filo di panico, mentre mi chiedo chi, cosa e come sara’ il colloquio. Ma basta, via sicura verso il Trinity College. Apro la porta dell’Health Policy and Management, e mi piace l’atmosfera informale che si respira. Biciclette parcheggiate accanto alle scrivanie, rumore di tazze e bollitore. Mi accoglie con modi pacati e gentili il capo del dipartimento. Sorrido ancora, ripensando a quel colloquio cosi’ straordinariamente diverso da tutti quelli che avevo fatto… e da come mi sarei immaginata“, racconta Giulia Faedo, 32enne Research Assistant al Trinity College di Dublino.
Storia come tante, quella di Giulia. Storia con una passione di fondo: quella per il mondo del terzo settore. Alle spalle una laurea in Economia e Commercio, accompagnata da un’esperienza lavorativa in Nicaragua, prima all’Ambasciata italiana, poi presso una Ong del nostro Paese.
Rientrata in Italia, Giulia prova a coronare il proprio sogno di lavorare all’interno del mondo delle Ong e della cooperazione internazionale: finisce, suo malgrado, in un’organizzazione coinvolta in pratiche poco trasparenti, se ne tira fuori e va a lavorare in azienda, prima di iscriversi a un Master in Management e Politiche per la Sanità. Col tempo scopre però che in Italia un curriculum come il suo, estremamente mosso e variegato, ha ben poche possibilità di successo: i lavori nel settore delle Ong si rivelano ben poco redditizi, siamo insomma al volontariato puro. Nell’ultimo colloquio le propongono una posizione all’estero, chiedendole però di pagarsi di tasca propria i viaggi.
Il troppo stroppia: piccolo campionario delle frasi ascoltate nei colloqui di lavoro in Italia…
“ Sei stata di qua e di la’… quando pensi iniziare a lavorare?”
“Sei troppo giovane, non hai esperienza” (29 anni)
“Parliamoci chiaro, ormai hai un’eta’ in cui… una donna…” (28 anni)
“ Si bello, sei stata a giocare con i bambini africani, ma qui si lavora tanto, sai…”
“Sei stata parecchio in Nicaragua, il tuo inglese sara’ ottimo, ma dove vai oggi senza il tedesco?”
“Reputo stranieri tutti quelli fuori da casa mia, odio aver a che fare con gente che non capisce. Ma devo globalizzarmi e in fretta.”
Alla fine Giulia invia una e-mail al Trinity College di Dublino, dove trova finalmente un ambiente di lavoro professionale, umano, orizzontale, con un capo disposto a farla crescere. Piano piano la vita le restituisce le soddisfazioni lavorative, negatele negli anni precedenti. Ora presta servizio come ricercatrice presso l’Health Policy and Management Centre del prestigioso Trinity College di Dublino.
Ospite della puntata è Silvia Stilli, vicepresidente di Ong Italiane: con lei affrontiamo il tema delle opportunità di lavoro nel mondo delle organizzazioni no profit, e -soprattutto- delle condizioni contrattuali e di carriera.
Nella rubrica “Expats” inauguriamo la prima puntata della nosra nuova rubrica “Andata e Ritorno”, un viaggio nelle opportunità concrete di emigrazione all’estero… o di ritorno in Italia. Lo facciamo in compagnia delle nostre due guide, Aldo Mencaraglia (Italiansinfuga) e Lorenzo Pompei (La Fonderia dei Talenti).
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La discussione di ottobre: “Europa, America o Asia? Quali sono le nuove mete di espatrio? Dove state orientando le vostre scelte di emigrazione?“
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