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Una riflessione sul caso di Yara Gambirasio. Esiste un mostro?

Creato il 12 ottobre 2011 da Yellowflate @yellowflate

Una riflessione sul caso di Yara Gambirasio. Esiste un mostro?Un nostro lettore, Michelangelo Blanco, ci ha inviato un parere sul caso di Yara Gambirasio.

“IL CELLULARE DEL MAROCCHINO :” L’hanno ammazzata davanti al cancello”.

L’INQUIRENTE: “non ci credo, bugiardo, ritorna in Marocco”.

I MIEI SCRITTI: ( e sono tanti e motivati) depistaggio, depistaggio e depistaggio.

YARA NON E’ MORTA dentro il cantiere, ma è stata uccisa davanti il cancello e sepolta nella strada sterrata adiacente al cantiere.

YARA HA VISTO qualcosa di strano quella sera, conosceva il suo assassino che può essere una personalità o un alto militare e anche un amico di famiglia e quindi doveva morire.

MONITO: l’assassino di Yara, potrebbe essere anche l’assassino di Melania.

ESORTAZIONE: Confrontate i DNA e le profondità della ferite dei due omicidi.

CERTEZZA: non aspettate che l’assassino venga spontaneamente a farsi prelevare il DNA

PARLAMENTO: che faccia una legge speciale che obbliga in circostanze speciali il prelievo del DNA per tutti anche al Presidente delle Repubblica se fosse cittadino di Brembate;

TIMORE: nell’inettitudine aspettatevi il terzo delitto del mostro.”

 


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COMMENTI (1)

Da michelagelo
Inviato il 02 novembre a 16:50
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Sei riflissioni per riflettere COSA HA POTUTO VEDERE YARA?

Cosa ha visto, dove e soprattutto chi, ha visto Yara la sera del 26 novembre per far scattare immediatamente il folle gesto del rapimento? Le ipotesi dopo tutto non possono essere tante, né i luoghi e neppure le persone. Né si può ipotizzare un rapimento organizzato perché Yara è andata in palestra al posto della sorella. Avrà visto qualcosa di strano, molto strano, disgustoso e mostruoso per una ragazzina (pensate, si fa per dire, ad un caso come quello del Presidente della Regione ricattato perchè scoperto su fatto"). Nella palestra, magari in qualche angolo oscuro o aprendo una porta, o in una angolo del posteggio, o dentro una macchina, oppure nel buio dietro una siepe sulla strada di ritorno. Una o più persone, quasi certamente due uomini. Magari uno alto e uno no. Uno dei due un'alta personalità sociale o politica o istituzionale, magari militare nota a tutti, forse persino a Yara e ai suoi genitori. L'altra persona sarebbe quella che non approvando la decisione dell'altro e litigando ne subiva la irrimediabile decisione di rapirla e di portarla fuori, in autostrada, lontano, il più lontano possibile ... Magari la persona che tutti conoscono non s'è mossa da Brembate. Magari il sicario minacciato e terrorizzato à ancora lontano, o è tornato,o ... non è più in vita. Magari nessuno ha pensato a questa possibile ipotesi. Io sì. E magari ora è al vaglio degli inquirenti ai quali spero giunga questa riflessione che ripubblico.


PURTROPPO, I FATTI MI DANNO RAGIONE.

NON C'E' STATA VIOLENZA SESSUALE, NON E' MORTA PER LE COLTELLATE SUBITE E NON SI ESCLUDE PERSINO L'IPOTESI DEL RITO SATANICO. E' STATA UCCISA PER CIO' CHE HA VISTO E UDITO. PENSO CHE SIA STATA PORTATA NEL CANTIERE COME HANNO INDICATO I CANI MOLECOLARI. QUALCUNO CHE SI TROVAVA SUL POSTO HA VISTO, UDITO ED E' FUGGITO TERRORIZZARO E SPAVENTATO , ANCHE ADESSO, PER LA SUA VITA.
LA TRADUZIONE DI QUANDO EBBE A DIRE HA AVUTO DUE TRADUZIONI ERRATE. RIPETO E' UNA PERSONA MOLTO CONOSCIUTA ANCHE DA YARA E FORSE DA SUO PADRE. COMUNQUE AVEVA ACCESSO AL CANTIERE. CHI LO CONOSCE LO TEME.


CANI E SENSITIVI

Io penso che sia stata sepolta nella strada sterrata nei pressi del cantiere e poi portata lontano perché gli inquirenti tornavano spesso a scavare lì e "molti sensitivi" oltre i cani molecolari ne hanno percepito la presenza.
Sappiate che l'assassino ha il grande vantaggio di leggere tutto, di seguire tutte le indagini della polizia e di vedere tutte le trasmissioni televisive.


MISTER HYDE AI FUNERALI DI YARA

C’era l’assassino di Yara ai suoi funerali? Io dico di sì. Il mostro era lì, tra la folla o tra le autorità, al di fuori di ogni sospetto . Magari con una finta espressione di dispiacere da dott. Jekyll, ma con occhi da mister Hyde che a lampi illuminavano il volto diabolico ed esaltato dell’impunito vincitore. Spero che 100 telecamere, appositamente posizionate, abbiano ripreso tutti i partecipanti e che ora inquirenti, psicologi, ed esperti li stiano attentamente studiando nella speranza di cogliere nello sguardo, nel volto di uno di essi, un segno diverso della comune espressione di dispiacere e rabbia, di affetto e solidarietà di tutti i presenti. Se così non fosse, allora, ahimè è vero che si sta facendo di tutto per non voler scoprire il mostro, che già forte del secondo delitto (vedi: Yara e Melania due delitti un solo mostro) sta preparandone un terzo ancora più raccapricciante …


YARA E MELANIA DUE DELITTI UN SOLO MOSTRO

Ho sempre sostenuto che l'autore del delitto Yara potrebbe essere un persona al di sopra di ogni sospetto, una persona molto influente, persino istituzionale, forse un alto militare, comunque di potere. Una persona molto conosciuta e temuta che ha avuto la possibilità di potere anche influenzare le indagini. ( Vedi il caso dell'extracomunitario, non indagato, che ebbe a dire al telefono "l'hanno uccisa davanti il cancello" ed anche per un'altra sua frase due volte tradotta volutamente errata) Una persona di grande acume, dotata di un'intelligenza fredda, fuori del comune, ma malata. Affetta da turbe psichiche che nelle fasi acute di crisi la trasformano in un mostro assetato di sangue. Per una serie di fortuite coincidenze entra in scena Yara e la sua tragica fine nelle mani del sanguinario è cosa fatta. Sempre nei miei interventi su facebook e siti avevo auspicato l'urgenza di una legge speciale che rendesse obbligatorio, in particolari circostanze il DNA a tutti i cittadini di Brembate e dintorni e per rafforzare il concetto dissi: anche al Presidente della Repubblica se fosse stato un cittadino residente. Il mostro avrebbe avuto le ore contate e forse non ci sarebbe stato il caso Melania. Invece, esaltato dal risultato ottenuto, convinto di aver realizzato il delitto perfetto, il mostro, certo dell'immunità si accinge ad organizzare un altro capolavoro. La scelta del luogo potrebbe essergli familiare. La vasta pineta del Teramano, già campo militare, quasi sempre deserta, favorevole ad appostamenti, pedinamenti, è il posto ideale. La scelta della vittima anche questa volta è affidata al caso e per Melania che si apparta fuori dalla strada sterrata non c'è scampo. E tutto avviene secondo i piani. La uccide, la carica in macchina e scompare per riportarla dopo qualche giorno e con un'altra macchina o di notte con tutti i segni e i depistaggi eseguiti ad arte sia sul corpo che sul terreno, anello, e chissà cosa c'è ancora da scoprire. Ora mi chiedo: atteso le analogie dei due delitti, e sono tante, possibile che nessuno abbia pensato di studiarli? Prima cosa da fare sarebbe il confronto dei DNA e se anche uno solo dovesse risultare attendibile quell'uomo, chiunque fosse comincerebbe a tremare e non lo spingerebbe ad organizzare il terzo delitto che in questo momento sta elaborando con maggiore sadismo. Solo il DNA ci può salvare dal mostro.


YARA "in azteco - primavera ": ASPETTANDO IL PEGGIO

IL CELLULARE DEL MAROCCHINO :" L'hanno ammazzata davanti al cancello". L'INQUIRENTE: "non ci credo, bugiardo, ritorna in Marocco". I MIEI SCRITTI: (e sono tanti) depistaggio, depistaggio e depistaggio. YARA NON E' MORTA dentro il cantiere, ma è stata uccisa davanti il cancello e sepolta nella strada sterrata adiacente al cantiere. YARA HA VISTO qualcosa di molto strano quella sera, conosceva il suo assassino che può essere una personalità o un alto militare e anche un amico di famiglia e quindi doveva morire. MONITO: l'assassino o gli assassini di Yara, potrebbero essere anche gli assassini di Melania. PROPABILE anche l'ipotesi di un rito esoterico - satanico con a capo una personalità conosciuta e temuta. ESORTAZIONE: Confrontate i DNA e le profondità della ferite dei due omicidi. CERTEZZA: non aspettate che l'assassino venga spontaneamente a donare il suo DNA. PARLAMENTO: che faccia una legge speciale che obbliga il prelievo del DNA per tutti, anche al Presidente delle Repubblica. UTOPIA: istituire una banca dati nazionale che permetterebbe in tempi elettronici di individuare e selezionare DNA uguali.

TIMORE: nell'inettitudine aspettiamoci il terzo delitto del mostro.

CONCLUSIONI: il "mostro"sempre da ricercare nell’ambito delle persone importanti e conosciute, o è un pervertito, o è un sadico omicida o un capo di una setta satanica. Non so se debbo augurarmi di sbagliare.