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Una riflessione sul fotografare

Da Bimboverde
Oggi il post di Guchi mi ha fatto riflettere . Ho letto infatti  un intervento decisamente  interessante , che si raccorda , in modo deciso, con una serie di ragionamenti che facevo questi giorni di ultima estate. Recentemente una persona mia amica è stata molto male , soffrendo un dolore profondo e una crisi veramente importante. Rapportandomi con tutto questo male , da fotografo, non ho potuto non collegarlo con l'immagine che questa persona dava di sè e della possibilità, da parte mia,  di farne una foto, catturando, in una sorta di essenza visiva , i termini di quella sofferenza. Il discorso si è poi ampliato. Qualora avessi fatto quella foto, l'immagine prodotta avrebbe instaurato un rapporto con la persona ritratta, gli avrebbe fatto delle domande, dato delle risposte, magari sincere, sicuramente odiose. E proprio il mio amico mi ha detto una cosa che mi ha fatto riflettere : avrebbe infatti odiato e per sempre , quella fotografia , che infatti non ho fatto . Nasce così un patto, tra noi. Tornare a scattare solo quando le cose sarebbero andato meglio, patto invero infranto quasi subito ! Mai come in questi giorni mi sono reso conto del potere e della forte capacità comunicativa che il fotografare può avere sul mondo interiore delle persone .  Temi su cui voglio ancora riflettere e che mi aiuteranno sicuramente a lavorare meglio

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