Il trickster, o briccone divino In mitologia, il briccone divino è spesso noto come trickster. Il termine inglese significa letteralmente "ingannatore" e non è difficile capire il motivo di tale appellativo. Le figure folkloristiche appartenenti a questa categoria si caratterizzano per la loro condotta licenziosa e affabulatrice, che le porta a ordire inganni e furti a spese altrui. Che siano di natura divina, umana, animale o mista, tutti i trickster presentano un comportamento amorale. Il tipico trickster è un ladro o un folle, che scardina le regole dell'esistenza quotidiana e sovverte l'ordine cosmico per crearne uno differente.
Nonostante sia una fonte assicurata di disordine e di trasgressione (e talvolta anche di blasfemia), il briccone divino non è una figura totalmente negativa. Infrangendo le regole spesso e volentieri, egli ci mostra il limite di ogni ordine costituito e, indirettamente, aiuta a distinguere tra bene e male. Inoltre, la distruzione dell'equilibrio preesistente provocata dal trickster non è mai fine a se stessa, ma è il preludio alla costruzione di un mondo alternativo: attraverso il disordine, egli ci segnala tutte le potenzialità del reale e le alternative al mondo esistente.
Infine, dobbiamo sottolineare che il briccone divino assume spesso i tratti dell'eroe civilizzatore, che inventa arti e mestieri e dona agli uomini strumenti ed elementi culturali che permettono l'insediamento dell'umanità sulla terra. Si tratta dunque di una figura mitologica ambigua, che porta scompiglio e distruzione da una parte, ma anche civiltà dall'altra.
Coyote e Corvo
Il trickster o briccone divino ha trovato terreno fertile in nordamerica, specialmente sotto le spoglie di Coyote. Nessuno come lui è esperto nell'arte del raggiro e della frode ed è insofferente verso qualsiasi tipo di norma. Egli è dominato dagli istinti, quali la fame e il desiderio sessuale ed è il burlone per eccellenza, sempre occupato a ingannare gli altri animali e a ordire trappole in cui a volte rimane invischiato anche lui stesso.
Eppure, sovente viene identificato come creatore del mondo o come suo aiutante, quando non si contrappone all'Essere Supremo. Tra i Crow e altre tribù delle pianure è Coyote che dal fango genera gli uomini e anche tra i Chelan egli possiede una dignità pari al Creatore.
Coyote è spesso identificato anche come un eroe culturale in molte tradizioni mitologiche nordamericane. Non solo dona agli uomini il fuoco, istituisce leggi, rituali e professioni, ma possiede anche i poteri soprannaturali legati alla trasformazione e alla rigenerazione: cambia i corsi dei fiumi, modifica paesaggi e combatte contro dei mostri. Per esempio, presso i Wasco, Coyote uccide l'Uccello del Tuono, responsabile della morte di molte persone.
Questo animale dalle caratteristiche ambigue e ambivalenti interpreta la parte del clown, che si mette in situazioni ingarbugliate per poi uscirne senza riportare danni attraverso il potere liberatorio della risata. L'ironia e la capacità di ridere di se stessi è la lezione che impartisce Coyote che, attraverso le proprie pazzie, ci ricorda che anche noi ne possiamo commettere e che, in quelle situazioni, possiamo uscire vincitori solo se non ci prenderemo troppo sul serio.
In altre tradizioni mitologiche, il ruolo di briccone divino è invece affidato a Corvo, che si fa portatore della stessa ambiguità di Coyote.
Gli Eschimesi e i popoli del nord-ovest riprendono il Corvo dei Čukči, una popolazione paleoasiatica residente in Kamčatka, e ne fanno il Creatore o il suo aiutante. Corvo, per queste popolazioni, può rivestire anche i panni dell'eroe civilizzatore, nonché di progenitore.Come tutti i volatili, Corvo è considerato un intermediario tra terra e cielo; le ali gli permettono di viaggiare oltre il mondo conosciuto attribuendogli di fatto le qualità di mediatore e messaggero del grande mistero, oltre che di depositario delle arti magiche. Non vi è infatti rituale sciamanico al quale non assista anche Corvo, insignito del compito di incanalare l'energia magica e di indirizzarla verso il luogo giusto.
Ovviamente, come Coyote, anche Corvo spesso assume i tratti tipici dell'imbroglione che escogita truffe e inganni generalmente con l'obiettivo di procurarsi del cibo.
I "giullari sacri"
Parlando di Coyote, abbiamo visto quanto importante possa essere il potere della risata e di un personaggio in grado di rovesciare le logiche quotidiane. Questi tratti, tipici del briccone divino, sono presenti anche in diverse figure rituali dell'America settentrionale. Si tratta di una sorta di "giullari sacri", assimilabili a veri e propri sacerdoti, che però si comportano in modo non convenzionale.
Tracce di tali usanze si trovano anche nell'antica Grecia, dove in ambito religioso si contrapponevano lo spirito apollineo e quello dionisiaco: se il primo era caratterizzato dalla sobrietà e dalla repressione degli istinti, il secondo era legato ad aspetti sessuali e scatologici.I bricconi sacri americani si ricollegano esattamente all'idea classica di spirito dionisiaco. In diverse società native americane sono presenti degli uomini medicina che si comportano in modo opposto rispetto agli altri: d'inverno vagano nudi lamentandosi per il caldo, mentre d'estate si coprono con pelli di bisonte, camminano all'indietro, parlano di abbondanza di cibo durante le carestie, ecc.
Tali figure assumono diversi nomi presso le varie popolazioni nordamericane (Koshemshi, Newekwe, Koshari, ecc.), ma oggi ci soffermeremo in particolare su Heyokah, il clown provocatorio delle tribù delle pianure, in particolare dei Lakota.
Bisogna precisare che non tutti possono diventare Heyokah, ma solo chi riceve delle visioni dagli spiriti del tuono. Come tutti i bricconi sacri, anche lo Heyokah rappresenta l'aspetto satirico e burlesco del sacro. Egli costituisce un maestro che agisce come uno specchio, assumento comportamenti estremi affinché gli altri possano vedere riflessi nella sua condotta i propri timori, dubbi e debolezze. Inoltre, attraverso le sue azioni strampalate aiuta a cogliere aspetti inediti della realtà circostante.
Come Coyote, l'alleato di medicina dello Heyokah, questo saggio infrange ogni tipo di tabù e di norma sociale. Ma, paradossalmente, la violazione delle regole serve per far capire ai membri della tribù l'importanza della morale e il motivo della sua esistenza. Le lezioni dello Heyokah, dunque, si apprendono attraverso le dinamiche degli opposti. Infatti, come afferma Jamie Sams, la risposta che un individuo riceve da uno Heyokah spesso è l'opposto di quella che cerca. Ciò crea una situazione umoristica che serve da lezione per la comunità intera.
È proprio la risata il più potente strumento dello Heyokah; che sia per scacciare la paura, per sconfiggere la tristezza e il pessimismo, per smorzare l'eccessiva serietà o sicurezza di sé, lo Heyokah sfrutta i poteri di Coyote e la sua indole irriverente e scherzosa per trasmettere la propria saggezza. Attraverso burle di cui lui stesso a volte è protagonista, lo Heyokah porta i propri adepti a uno stadio maggiore di consapevolezza.
Precisiamo che essere vittima degli scherzi di uno Heyokah non è un disonore, anzi, è un modo per apprendere una lezione spirituale significativa. Inoltre, lo Heyokah si premura di non organizzare mai scherzi che possano ledere la sensibilità del proprio discepolo, quindi non userà trucchi che possano farlo soffrire.
Nel contesto delle popolazioni native nordamericane, dunque, la capacità dell'autoderisione è tenuta in grande considerazione, dato che permette di adottare altre prospettive che non si erano considerate.
I bricconi europei e biblici
Come abbiamo anticipato, la filosofia del trickster si è fatta strada anche presso molte tradizioni mitologiche europee. Siccome abbiamo voluto approfondire le caratteristiche dei bricconi divini nordamericani, ci limiteremo qui a citare qualcuna delle figure che corrispondono a tale profilo, senza però presentarle nei particolari.
Oltre a Dioniso, già citato in precedenza, nella cultura classica troviamo Hermes il quale, oltre a essere il messaggero degli dèi dell'Olimpo, è anche il protettore dei ladri e dei truffatori. Non dimentichiamo che questa dispettosa divinità, in tenera età, si è resa protagonista per il furto del bestiame ai danni di Apollo.Se ci spostiamo un po' più a nord, invece, non possiamo non pensare a Loki, la divinità più ambigua di Asgard che è in grado di assumere molteplici forme (in forma femminile egli dà alla luce Sleipnir, nientemeno che il destriero di Odino). Da perfetto trickster, pur appartenendo alla stirpe divina degli Asi (cfr. post "Asi e Vani" in questo blog) non è raro che ordisca trappole e inganni ai danni degli dèi nordici. Inoltre, durante il Ragnarök (l'Apocalisse nordica) sarà proprio Loki il timoniere che condurrà i giganti che porranno fine al mondo degli dèi.
Infine, citiamo un esempio curioso di briccone divino che proviene da una delle fonti più impensabili: la Bibbia. Secondo lo studioso britannico Evan Brown, infatti, il personaggio di Giacobbe si avvicinerebbe molto alle caratteristiche del trickster. In effetti, se pensiamo all'episodio in cui strappa al fratello Esaù la cessione del diritto di progenitura per un piatto di lenticchie o come inganna il padre Isacco, quasi cieco per la vecchiaia, allo scopo di riceverne la benedizione al posto del fratello maggiore, possiamo dire che Giacobbe possiede la scaltrezza tipica del briccone divino.
La lista dei bricconi divini potrebbe continuare ancora per molto, ma ci bastava in questo caso spendere qualche parola per le figure più importanti, tutte accomunate da una buona dose di ambiguità.
Il dio Hermes, Mercurio per i Romani
Loki
Giacobbe si finge Esaù per ricevere la benedizione di Isacco
Ho sempre avuto una certa simpatia per i personaggi sopra le righe e anche stavolta non posso fare a meno di esprimere la mia ammirazione per Coyote, Corvo e gli altri bricconi divini.
Avvicinarmi a queste figure mi ha aiutato molto, credo che davvero il loro spirito possa operare dei cambiamenti in noi, con la nostra collaborazione. Per una persona che prende tutto molto seriamente come la sottoscritta, certe volte serve uscire dalle situazioni che si fanno troppo pesanti per guardarle dall'esterno, attraverso gli occhiali dell'ironia. A questo proposito, anche se non si riallaccia direttamente con il discorso del trickster, mi torna in mente il meraviglioso film La vita è bella, dove il bravo Roberto Benigni riesce a far accettare la dura vita dei lager nazisti al figlioletto descrivendogliela come un gioco.
Perciò, quando sentiamo che tutto intorno a noi diventa insostenibile, lasciamoci rapire da Coyote e facciamoci con lui una grassa risata!
Fonti:- Wikipedia (inglese), voce "Heyoka";- Wikipedia (inglese), voce "Ritual clown";
- Wikipedia (inglese), voce "Trickster"; - Scienza e Psicoanalisi, articolo "Il Trickster" di Manuela Tartari;- Il crepuscolo degli dèi, voce "Heyoka"; - SAMS, Jamie, Le carte del sentiero sacro - La scoperta di sé attraverso la saggezza degli Indiani d'America, Edizioni Il Punto d'Incontro, Vicenza, 2010 (ristampa), pp. 180-185;
- OWUSU, Heike, I simboli degli Indiani d'America - L'essenza della tradizione pellerossa, Edizioni Il Punto d'Incontro, Vicenza, 2007 (ristampa), pp. 267, 273;
- GATTO CHANU, Tersilla, Miti e leggende della creazione, vol. II, Fabbri Editori, Milano, 2001, pp. 491-493.