Bologna, XM24.
Di questo evento siamo stati media partner, quindi sappiate che ne parliamo da sostenitori, per quanto a ragione.
La sala sotterranea dell’XM24 si rivela contesto perfetto per realizzare “Una rotonda sull’Ade”, anche nei difetti, ma qui è il caso soprattutto di sottolineare come tutto questo avvenga di sabato e non ci sia un nome di richiamo, ma solo scommesse (vinte) su nuove band italiane, più spazi pensati per i banchetti delle distro amiche, nell’ottica del far circolare il più possibile roba che non circola. La serata inizia senza i bolognesi Morton, che all’ultimo momento non possono esserci, quindi verso le undici apre le danze (vedo gli amici ballare etc…) il trio Champagne, gente collegata ai Colossal Monument che sembra uscita da Ex Drummer. Gli Champagne propongono – a volumi criminali/criminogeni – una mistura di sludge e doom pesantissimo e distorto, più qualche fuga noise. Durante il concerto ho sentito fare anche il nome dei Cult Ritual. Per incuriosire, hanno incuriosito: vediamo come si sviluppa la situazione.
A rimpiazzare i Morton, alla fine, compaiono i Thunder Bomber da Mantova, per un set inevitabilmente veloce: hard rock influenzato dai classici degli anni Settanta, che per alcuni momenti tradisce origini diverse, probabilmente punk/hardcore o post-punk, delle quali sono rimaste solo – per l’appunto – sfumature. Per quello che si è sentito e per come è nata la cosa, sono encomiabili, anche se questo last minute per forza di cose non fa capire bene quali siano le loro potenzialità.
Tocca poi ai Canaja, che hanno lo svantaggio di suonare piuttosto easy in un contesto nel quale i due nomi principali sono promettenti realtà in campo estremo. L’ex Mercato nel frattempo si è riempito e il pubblico gradisce, ma non sono il mio pane.
È la volta dei Tons da Torino, che vedono alla chitarra Steuso, artista autore – ad esempio – del poster di Solo Macello di quest’anno, di quello dei Neurosis allo Spaziale Festival e di molti altri per Earth, Sunn O))) e compagnia pesante. Il loro primo disco esce adesso per Escape From Today, ha un artwork della Madonna, esoterico/occulto in omaggio un po’ al doom e un po’ a Torino stessa, per non parlare della t-shirt, con una foto buona per la vhs che fa morire dopo sette giorni e tratti grafici che richiamano gli Sleep e altra roba stoner. Divertenti e divertiti, come direbbe il loro concittadino Carlo Nesti, snocciolano i loro brani a una sala ancora piena: volumi devastanti, voce à la Regan MacNeil efficacissima, tiro a mille e – dicevamo – stoner, doom e psichedelia. Li aiuta dalla console Danilo dei Last Minute To Jaffna, segno che c’è attenzione su tutto e un bel modo di collaborare tra gruppi. Chi li ha già visti altrove sostiene sia il loro miglior concerto finora.
Si è fatto – purtroppo – tardissimo, un po’ di gente se ne va, ma si perde gli headliner della serata, i Grime da Trieste. Il loro esordio autoprodotto è stato rimesso in circolo con artwork diverso dalla Mordgrimm, dato che questi primi sei pezzi fermati su disco hanno raccolto l’entusiasmo di critica e molti addetti ai lavori (fanzinari, giornalisti ed etichette). Ora toccherebbe anche a un pubblico più ampio, che magari se li è già visti dopo gli Unsane a giugno sempre per Solo Macello o prima degli Eyehategod per la data milanese di quest’estate. In procinto di girare un pezzo d’Europa, riversano il loro sludge/doom acidissimo anche a Bologna: toni bassi spaccapavimenti, voce malata e percussioni secche come schiaffi a tradimento. C’è anche spazio per un brano nuovo, in linea coi precedenti quanto ad atmosfere senza esserne una fotocopia. Di sicuro, dunque, la loro forza è nella coerenza del sound, tanto che procedono senza soluzione di continuità – come se fosse un unico discorso – squagliando ogni pezzo nelle stesse distorsioni dal quale poi fanno emergere quello successivo, un po’ come fanno gli amici The Secret (non so se poi la cosa sia mutuata da una terza band più vecchia).
Nota di colore: il fonico atterrito dal soundcheck del batterista dei Grime.
Eroe del giorno: un ragazzo con la felpa dei Symphony X, la t-shirt di truemetal.it e un corno dal quale bere appeso alla cintura. Se mai ci leggesse, sappia che gli voglio bene. E anche Odino gli vuole bene, ne sono certo.