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Queste due scale avevano destato le mie attenzioni durante la visita nella casa che fu della famiglia del prelato Noaro. Le descrissi in questo modo:
" Vi sono poi due rampe di scale che finiscono nel nulla. Mi è difficile pensare, visto la volta così bassa, che potessero condurre da qualche parte..."Un quesito il mio che "immaginava" una risposta diversa da quella lasciata da Luciano che mi scrisse:"Roberta, il segreto delle scale penso sia presto svelato. Quelle scale che adesso non conducono a niente prima portavano al piano superiore. I tamponamenti, uno piano e l'altro a volta a botte sono stati realizzati successivamente in tempi probabilmente diversi. La ragione è sicuramente funzionale, ma anche diversi particolari che si evincono dalle foto che hai postato suggeriscono questo: vedi per esempio il battiscopa dipinto che si vede nella quinta foto."Devo confessarvi che questa risposta non mi convinse perché nel salone principale, quello dell'affresco, è ancora presente una porta del 700 comunicante con la scala che conduce al secondo piano e soprattutto a non convincermi sono le dimensioni dei gradini, la contro soffittatura e la larghezza. Non risposi perché non avevo nulla da aggiungere finché, una email del "mio carissimo" Marino Cassini mi dava un'altra interpretazione. Marino mi scrisse:Cara Robbie,
l'ipotesi dell'amico Gabrielli è logica e fondata. L'unica domanda che sorge spontanea è: "Perché i padroni del passato si sono preclusi un accesso al piano superiore?" Ho navigato in Intertnet e nel sito "Agriturismo in Costa Amalfitana Sant'Alfonso- Comune di Furore " ho trovato quanto segue:"Altrettanto curioso è un ambiente gelido e buio in cui campeggia una piccola scala senza sbocco. Ovviamente l'apparente inutilità è un inganno. Si tratta di una vera cella frigorifera "ecologica" che veniva utilizzata come dispensa e che, per la sapiente disposizione, mantiene ancora oggi temperature bassissime. S.Alfonso rappresenta una perla per la diffusione e il recupero delle tradizioni contadine ma soprattutto per riappropriarsi di una differente concezione del tempo, del lavoro e dell'utilizzo delle risorse ambientali"E permettimi di lavorare un poco con la fantasia. Siamo nel Sud dei secoli passati, brigtantaggio e contrabbando erano all'ordine del giorno. Perché non ipotizzare un momentaneo nascondiglio di briganti ricercati dalla legge che si rifugiavano in luogi oscuri, sbarrati magari da un enorme armadio che nascondeva l'ingresso?La funzione trovata e descritta per queste scale da Marino mi piace, mi convince e mi porterà ad approfondire la questione iniziando col cercare altre scale di questo tipo nel nostro borgo e poi... vi parlerò dei briganti che abitavano su queste montagne!!!