Magazine Diario personale

Una scatola

Da Contofinoa3
UNA SCATOLA
Le scatole nella mia vita.
Vi chiedo scusa; il tempo è grigio, la temperatura tristemente bassa. Dovrei portare una ventata di allegria. Invece ho gli occhi pieni di lacrime; lo so che queste giornate passeranno in un attimo e tutto tornerà a posto; so anche che avremo una casa più comoda, tutti. E che un grosso sbarramento sarà superato. So che dopo aver pagato questi lavori potrò andare a mangiare la pizza almeno una volta ogni tre mesi e che, forse, potremo regalare ai turulli qualche biglietto del cinema. Ad ora, però, è dura. Sembra che manchi un attimo per completare lo svuotamento della casa; la guardiamo ed è sempre più spoglia. Eppure, ovunque ci giriamo, ci sono cose da inscatolare. Francesco sta dando i numeri; ogni libro che si prende dalle librerie (direzione scatolone) lo deve guardare. Da un lato la sua "sete" è gratificante (segno di intelligenza?) ma dall'altra è profondamente sconcertante; i suoi occhi sono perennemente puntati su di noi, come se dovessimo far emergere dai mobili di casa segreti a lui sempre celati. Probabilmente la sua è esclusivamente curiosità ma a me porta tristezza; nessuno dei minori si è mai lamentato della nostra casa e dunque mi sento irrazionalmente un pochino in colpa per tutto questo caos. Abbiamo a tratti coinvolto tutti nelle varie manovre ma, ad oggi, le scadenze e la fretta e la paura ci stanno talmente addosso che anche questo è da evitare. I bimbi chiedono tempo e attenzioni dedicate a loro e io non so se le mattonelle e il palchetto arriveranno in tempo (anche perché dobbiamo ancora ordinarli!). Dovrei stare a casa dal lavoro per una settimana ma non posso proprio; ho le pratiche del rinnovo inventario da terminare e, soprattutto, non ho giorni da utilizzare. Un tempo, di notte, riuscivo a fare mille cose. Sarà che grandi dormite ancora non sono ammesse. Sono invecchiata; io non ci riesco più.  Dopo l'assenza di sonno durata anni, non mi è più possibile fare di notte ciò che dovrei fare di giorno Mi mancano i miei bimbi, tantissimo. Stringo i denti e arrivo sino al trasloco di giovedì; poi li ristringo e arrivo sino all'inizio dei lavori; poi li ristringo... Vi aggiornerò.

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