Un film che ricorda come certi vincoli possano essere appiannati al di là delle influenze religiose e morali, dove si evita ogni sussulto emotivo di troppo ma si cede alla lusinga della parola, dei dialoghi e della decontestualizzazione sociale. La denuncia di una fitta rete di trappole imbastita dalla religione come dalla politica, non nuoce affatto al respiro universale della storia. Il titolo stesso suggerisce la volontà di raccontare un dramma prima di tutto familiare, rappresentativo della Realtà prima ancora che di una realtà. Lasciare l'Iran per una nuova vita e una nuova nazione, è il destino di Nader, sposato con una figlia a carico, ma egli non osa lasciare solo il padre, malato di Alzehimer. La decisione porta un enorme scompiglio e la moglie Simin chiede il divorzio, che il tribunale però non le concede.
"Una separazione" è un film fortemente anarchico, nella dimensione che meno avrei previsto, una realta disarmante, è incredibile come da una storia che narra fatti quotidiani di poco conto si riesca a dar vita ad una sceneggiatura così perfetta e così profonda.Asghar Farhadi





