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Una sera al lager

Creato il 26 gennaio 2011 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

di Iannozzi Giuseppe

Una sera al lager

Intelligente come la morte
arrampicatore sociale
un altro lager sporcato di rossetto

Un vento di baci dell’addio sui cadaveri
Ma più crudele è la tua voce:
il silenzio non sa spiegare la crudeltà

Una gola di fumo il tuo berciare
simile ad un Faust in minigonna,
hai detto che è stato necessario

Violentate le tue vittime, amante necrofila,
sono ora trofei in casa del Duce:
le grida della copulazione
nelle lenzuola insanguinate si perdono

Cosa c’è oltre il filo spinato?
Oltre la cortina di gas?
C’è la morte e non ti somiglia,
lei così pavida a tuo confronto,
ha il buon gusto di non vestirsi di nudità

Quel treno sbuffa lamenti nel pigia-pigia
Fa solo progetti al passato su foto sbiadite dal tempo

Quella disco trasuda sesso nel pigia-pigia
Una sveltina nella toilette delle Signore,
oh Signore!

Come si può permettere tutto questo?

Arrampicatore sociale in gonnella,
non hai proprio gusto:
più della morte, più delle tue labbra,
spaventa come ti agiti sulla pista da ballo?

Questo l’ultimo moderno lager

Metti una sera al Lager, suonano la tua canzone:
che incontro romantico nel tuo corpo assassino,
ermafrodito, ieri uomo, ieri donna, oggi ancora donna!


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