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Una serata sui tetti

Creato il 02 agosto 2015 da 79deadman @79deadman
Una serata sui tetti
Può sembrare curioso cominciare una discussione sulla fine, partendo da un inizio. Quell'inizio in cui Martin Sheen si risveglia dal suo torpore in un' umida stanza d'albergo a Saigon.Attorno, un mondo in fiamme. Mentre gli elicotteri volteggiano tra il fumo. Jim Morrison declina il suo personale Edipo, brano che potrebbe anche fare da cardine per tutto il dialogo, non fosse una scelta troppo ovvia.Brano su cui vorrei comunque ritornassimo, quando la discussione prenderà quota.Intanto è un'altra la canzone che chiamo a testimone: una crepuscolare meditazione dalla cima di un tetto al tramonto. Evening Over Rooftops (1971), classico assai minore e ultimo fuoco di un grande gruppo dell'undergound britannico: la Edgar Broughton Band. Arrangiato per viole e cori femminei, Evening dimentica le ruvidezze di un Wasa Wasa per un suono magari ruffiano eppure ammaliante nella piattezza catatonica della voce e nello spurio spirito da glam trapiantato in west-coast, di puro stampo esistenzialista. Somewhere in the distanceOn the road so far awayI heard the sound of lifeThough the people left for homeThree birds flew off a buildingStanding proud against the skyMany more flew with themSpiralled up like laughterFaster, harderThey rose up in a columnHundreds upon hundredsAnd twice that many wingspeedFour miles acrossStretched a million miles highThe living pulsing columnIn the lady of the skyFeathers thrashed togetherLocked in that huge swarmI knew no-one could see itAnd now that it was goneI rubbed my eyes and tried to findA reason for the flightExodus, escapeOr was it just for me to see?

Dentro ci stanno queste immagini di spettacolare portata: l'ultimo fotogramma degli Uccelli di Hitchcock (una grande Apocalisse cinematografica); la nebbia giallastra sulla città industriale. Così almeno me la immagino. Quella città di cui siamo siamo ancora tutti cittadini; perchè ancora lì stiamo. E se abbiamo creduto di combattere per estendere diritti, abbiamo invece traghettato privilegi. Non esiste l'uomo “post industriale”. Stiamo ancora guidando appena oltre la macchina a vapore.E poi quella domanda, ripetuta più e più volte, tanto alla fine da tramutarsi in pura angoscia di vivere:How far are we from dyingIs it nearly at an end?How far are we from dyingIs it nearly at an end?...Scartabellando tra memoria e archivi, ecco l'altro pezzo forte di Broughton: Death Of An Electric Citizen. In morte di un cittadino elettrico. Una piccola fine privata, questa, dell'ennesimo dei senza nome che riempie le periferie estese delle immutabili città industriali. Dove comanda l'economia e latra la politica.

Appena oltre la macchina a vapore.

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