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Una settimana di “Vergognamoci per lui” (31)

Creato il 23 luglio 2011 da Zamax

Un giorno di gogna non fa male a nessuno. Come dicono i filosofi più in gamba, è tutta esperienza. Su GIORNALETTISMO.COM

 

GIANFRANCO FINI 18/07/2011

Chiamato in causa, il leader della destra lunare scrive ai filibustieri del Fatto Quotidiano, col distacco garbato e inappuntabile dello sciocco all’ultimo stadio, per dire che condivide l’appello della gazzetta montagnarda sui tagli ai costi della politica; appello che si conclude con una contegnosa minaccia, com’è costume dei tagliatori di teste all’ingrosso e col codice penale in mano: “Ciò consentirà anche di identificare e salvare quella parte di Parlamento che si adopera per contribuire al bene del Paese e non alla propria vita privata.” Il brutto è che il presidente della Camera risponda ai ricatti. Ma il bello è che lui creda alla propria salvezza.

 

DER SPIEGEL 19/07/2011

Il settimanale dei crucchi intelligenti – è un ossimoro: i soli tedeschi buoni sono quelli stupidi, quelli che non filosofeggiano, quelli che con la loro inarrivabile applicazione hanno riscattato per secoli i disastri delle loro seriosissime teste matte – dedica la sua copertina al Belpaese. Stimandosi acuti, i meglio tedeschi non si applicano: non stupisce che le buschino regolarmente dal genio italico, che è lazzarone, ma autentico. Questo è un esempio di sana e solida stolidità teutonica. Il titolo in copertina? “Ciao Bella!” Il sottotitolo? “Il declino del paese più bello del mondo.” Un Berlusca sorridente, vestito da gondoliere, governa col remo la zattera Italia che si stacca dall’Europa; dalle acque del Tirreno emerge, tette al vento, la sirena mora; dalle onde dell’Adriatico, tette spiaggiate appena sopra il Gargano, la sirena bionda; al centro della zattera spunta il piatto di spaghetti con pistola che da decenni & decenni & decenni & decenni è l’orgoglio della loro creatività. La storia insegna che l’inestirpabile pratica di questo luogocomunismo – ricambiato volentieri dal sottoscritto, come si vede – è quasi una garanzia d’immortalità per chi ne è colpito. In più l’effetto complessivo di questa copertina invece che caricaturale e maligno è involontariamente simpatico e accattivante: io, se fossi la Brambilla, ci darei un’occhiata. Sul serio.

 

FAMIGLIA CRISTIANA 20/07/2011

Per il settimanale dei cattolici ossequiosamente civili e democratici il mezzo miracolo della manovra rivela che da una parte c’è il “Palazzo”, la “Casta”, e dall’altra il “Paese”. E’ una manovra che salva le “caste” e aumenta le disuguaglianze. E’ “macelleria sociale”. E’ una manovra che agevola le “rendite finanziarie parassitarie e rapaci”. Caspita! Che strepitosa adesione al catechismo dei benpensanti! Non una parola fuori posto: manca solo il “crucifige”.

 

ALBERTO TEDESCO 21/07/2011

Il senatore PD aveva chiesto ai propri colleghi di Palazzo Madama un voto palese e favorevole alla richiesta di arresto avanzata dalla procura di Bari nei suoi confronti. Lui ci avrebbe aggiunto il suo. Per arrivare rapidamente al processo. Così la procura di non avrebbe avuto alibi. Fin qui sembrava una vicenda da piccolo mondo comunista. Lo dico per i cretini che magari pensavano a un gesto di apprezzabile responsabilità. Per quelli ancora più cretini preciso che in ogni caso il gesto di apprezzabile responsabilità sarebbe stato irresponsabile. Incassato con molta soddisfazione il piuttosto prevedibile voto segreto e sfavorevole del Senato, ha deciso di non dimettersi. “Non faccio il dimissionario per professione” ha detto serafico, dopo che un pirla, il senatore leghista Monti, gli aveva chiesto sbalordito “di essere un uomo”. Il senatore Tedesco, infatti, come ritiene suo preciso dovere piegarsi alle legittime richieste dei magistrati, così ritiene suo preciso dovere piegarsi alle legittime decisioni del parlamento. Il rispetto delle istituzioni e della legge, prima di tutto! Adesso glielo spiegherà pure alla Finocchiaro, l’infinocchiatore.

 

GIULIANO PISAPIA 22/07/2011

Per il neo sindaco di Milano Carlo Giuliani “era un ragazzo che sognava un futuro migliore per il nostro Paese e per il mondo, cui sentiva di appartenere e che desiderava più giusto, più libero, più democratico”. Dev’essere dura per un sacerdote pronunciare l’omelia al funerale di un disgraziato, di una testa matta, di uno che aveva l’abitudine di cacciarsi nei guai: gli tocca volare alto, fare appello alla sapienza di Colui che solo sa scrutare nei cuori degli uomini, e, come una marea che sale cheta su un paesaggio aspro, coprire il tutto con le parole dell’umana pietà. Pisapia invece vola basso. Riesce a rifilarci un frivolissimo “democratico”. E ci prende pure per il culo.


Filed under: Giornalettismo, Umorismo Tagged: Alberto Tedesco, Der Spiegel, Famiglia Cristiana, Gianfranco Fini, Giuliano Pisapia, Vergognamoci per lui

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