Un giorno di gogna non fa male a nessuno. Come dicono i filosofi più in gamba, è tutta esperienza. Su GIORNALETTISMO.COM
PIERGIORGIO MOROSINI 14/05/2012
Un procuratore nazionale antimafia singolarmente disteso, e quindi schietto, ha speso parole di elogio per alcuni aspetti dell’azione legislativa dell’ex governo Berlusconi: «Ha introdotto delle leggi che ci hanno consentito di sequestrare in tre anni moltissimi beni ai mafiosi», ha detto Grasso. Il «premio speciale per la lotta alla mafia», che il procuratore avrebbe idealmente dato al Caimano – per alcuni aspetti di questa lotta, ripetiamolo – non è un’invenzione della brutta razza dei giornalisti, ma non è neanche farina del suo sacco. Grasso è stato solamente al gioco del suo impertinente intervistatore. Si vede che era di buon umore; anche un magistrato è un uomo. Una bombetta più che discreta comunque nello stagno dell’antiberlusconismo mistico. Lo si nota dall’imbarazzato silenzio generale. La sola che non ha potuto esimersi dal replicare alle parole del procuratore è stata la nostra magistratura engagée, la parrocchietta livorosa che si diede il nome di «democratica» per distinguersi e per gettare il seme del sospetto su tutto il resto della magistratura. Il segretario nazionale di Md ha definito, scandalizzato, e con traboccante fantasia, «sconcertanti» le parole di Grasso. Di Berlusconi non ha voluto salvare assolutamente niente: i successi in materia di aggressione ai patrimoni mafiosi «sono dipesi dallo spirito di abnegazione e dalla capacità professionale delle forze dell’ordine e della magistratura»; il codice antimafia del 2010-2011 «brilla per inadeguatezze»; ha voluto ricordare la «denigrazione sistematica» del lavoro dei magistrati; ha affermato che «il governo Berlusconi non ha fatto nulla in tema di evasione fiscale e lotta alla corruzione» che sono oggi, guarda un po’, «i terreni su cui attualmente si stanno rafforzando ed espandendo i clan»; ed ha pure accusato il precedente governo «della mancata introduzione di norme in grado di colpire le alleanze nell’ombra tra politici e boss». In questa enigmatica oscurità si è fermato. Dopo c’era solo la metafisica.
L’AUSTERITA’ DI STATO 15/05/2012
E’ arrivata a casa vostra l’austerità? E’ probabile di sì, ed è molto probabile che l’abbiate interpretata correttamente, nonostante sia palese che di economia non capite un kaiser: questa branca delle scienze, infatti, quando si arriva al dunque ha la compiacenza di gridare essa stessa all’orecchio dell’uomo della strada i più naturali e pedestri ammaestramenti. E così avete cominciato a tagliare le spese, a cominciare da quelle superflue. E magari, a vostra sorpresa, avete scoperto le nascoste delizie di una vita spartana. Questo dimostra che siete degli zotici privi di fantasia. I nostri brillanti professori, spalleggiati dalla sagace classe politica, e da quella non meno perspicace dei sindacalisti, e dalla folla degli amanti del genere umano purché mangi la biada di stato, sono riusciti invece a dare alle voci “austerità” e “rigore” un significato nuovo e meraviglioso, che comporta un dovere inderogabile: coprire fino all’ultimo le spese dello stato, non tagliarle. Perciò tosare la plebe fa bene alla plebe, che non sa cosa perderebbe con la potatura. E così rischiamo di morire di austerità e rigore senza neanche averli mai visti. E quello che mi preoccupa è che la cosa suona tremendamente italiana.
FRANÇOIS HOLLANDE 16/05/2012
La situazione economica è talmente grave che i politici di tutta Europa sembrano parlare italiano. E’ bello sentirsi meno soli e sciagurati. Ed è gratificante scoprire che non ci facciamo infinocchiare tanto facilmente dagli artifici lessicali dei protagonisti della politica europea: li riconosciamo d’istinto, dopo decenni d’infinocchiamento. Di un «patto per la crescita e per la finanza» per rilanciare Europa aveva parlato giorni fa il sempre originale Romano Prodi. Ecco oggi farsi avanti sulla stessa via dell’aria fritta ma pomposa il nuovo presidente della repubblica francese, François Hollande. pronto a proporre ai partner europei «un patto che unisca politiche di crescita e riduzione dei deficit». Patto sulla carta gravido di carezzevoli promesse, perché chi non vorrebbe un aumento della ricchezza? e una diminuzione dei debiti? e il tutto a portata di mano attraverso semplici direttive politiche? direttive siglate da un magnanimo e per niente traumatico patto, come se fin qui si fosse trattato solo di un gigantesco equivoco?
ANGELINA JOLIE & BRAD PITT 17/05/2012
Brad Pitt è il futuro marito di Angelina. Lo è da un bel pezzo. E sì che la coppia ha già sei figli, di cui tre adottivi. Ma adesso abbiamo capito perché: in questa famiglia di otto persone lui è il bambinone. Almeno a giudizio della futura moglie. Lo prova il fatto che secondo The Sun, l’autorevolissimo tabloid inglese, l’attrice avrebbe regalato a Brad un elicottero con lezioni di volo incluse, spendendo circa un milione e mezzo di dollari. L’annuncio sarebbe giunto all’orecchio di Brad direttamente dalla bocca di Angelina, mentre i due futuri coniugi si davano bel tempo nel talamo non ancora perfettamente coniugale: «Sai cosa ti ha regalato mammina?», così Angelina si sarebbe rivolta al futuro maritino, dandogli un pizzicotto affettuoso sulla guancia. Folle di felicità, Brad ha capito subito che il giorno da lui tanto atteso era finalmente arrivato. Il giorno dell’elicottero, si capisce.
MARCELLO LIPPI 18/05/2012
L’ex C.T. della nazionale italiana è il nuovo allenatore del Guangzhou Evergrande, la squadra di Canton, attuale campione in carica della Chinese Super League. Due anni e mezzo di contratto. Guadagnerà un milione di euro al mese. Si deve vergognare? No, il guaio è un altro. Il tecnico viareggino sente di avere una missione: «Voglio portare il moderno stile di gioco italiano in Cina.» E’ altamente improbabile che ci riesca: non c’è giocatore al mondo ormai, fuor dai confini patrii, che sia antropologicamente idoneo a sintonizzarsi coi cascami del nostro «moderno» stile di gioco. Ma i cinesi son strani. Potrebbero anche farcela. E sono uno spicchio di mondo bello grosso. Non avremo un buco dove nasconderci.
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