La rubrica dove raccogliamo i link per non perdere le novità nel mondo dell’informazione.
Fuso orario. A Los Angeles è in corso la conferenza annuale dell’Online News Association. Ieri tra i panel più interessanti il #planforplatform, dove Sarah Frank (Now This News) e Ryan Lytle (Mashable) hanno dato consigli per un miglior coinvolgimento dei lettori sulle diverse piattaforme social, da Snapchat a Tumblr. Come ha notato Danilo Fastelli, in Italia la tematica di questo panel sarebbe rimasta limitata a “plan for Facebook”. Mentre c’è molto da imparare e la presentazione è già online. Molti spunti anche nei tweet di chi ha partecipato in diretta.
La diretta dal fronte. Quello della Fortezza Europa, dove i reporter di Bbc, Bild e Time usano Periscope e Snapchat per diffondere filmati raw e spezzoni inediti del loro viaggio insieme ai migranti attraverso il nostro continente. La notizia va oltre il contenitore delle testate e vive in modo autonomo online.
Self platform. La Nbc ha costruito la propria piattaforma di collaborazione online personalizzata per giornalisti e personale dell’emittente. Assomiglia a Slack e permette allo staff delle diverse redazioni di condividere informazioni e aggiornamenti sulle storie. Si chiama News Connect e viene usata da 900 persone ogni giorno.
Pop(e) engagement. Il team di community manager di papa Francesco punta sui millennials e la generazione Z. Per il viaggio negli Stati Uniti e a Cuba, ha creato l’hashtag #GoodIsWinning per diffondere i messaggi del Pontefice sui cambiamenti climatici, sulla crisi dei rifugiati, e altro attraverso i social network. Il “digital street team” reclutato per l’occasione ha un set di emoticon personalizzate messe a disposizione da Twitter e c’è anche la versione su Whatsapp.
Twitta per il tuo bene. In India i giornalisti che lavorano per le testate del Times Group saranno pagati anche in base alla loro attività su Twitter. Lo scorso agosto gli era stato chiesto di consegnare le “chiavi” dell’account ai manager, per il loro bene, e avevano l’ordine di non twittare contenuti personali ma solo notizie collegate al lavoro. Il 19 settembre l’azienda ha inviato delle nuove linee guida ai reporter, con istruzioni dettagliate per cambiare il nome account e collegarlo a quello delle testate, con l’indicazione di postare almeno due storie al giorno. Vuoi la paga? Twitta.
Il ritorno di GigaOm? Sei mesi dopo la chiusura il sito torna online ed è aggiornato con nuovi contenuti. Ma i giornalisti del vecchio staff non sono stati coinvolti, come spiega Laura Hazard Owen in questo post su Nieman Lab, dove ripercorre le sorti della testa dalla nascita al comunicato l’azienda ammetteva di non riuscire a pagare i suoi creditori.
Bonus track: 75 strumenti digitali per giornalisti da salvare nei preferiti (via Pier Luca Santoro).