Dopo la famiglia aperta ha vinto la società spalancata.
Andiamo verso la società CONDIVISA, questo è il messaggio chiaro ed inequivocabile che arriva dal tribunale europeo.
Non a caso ho scelto il termine spalancata piuttosto che nuova; divenire un sistema di paesi dove la legge che deve regolamentare il matrimonio diviene unica e sottoscritta, significa aprire le frontiere che prima bloccavano la valdità di una legge all’ingresso di una nuova comunità, ma non significa divenire un sistema di paesi che comincia a pensarla effettivamente nella stessa maniera.
Questo è solo un segno di progresso pilotato, di invito al bisogno di dialogo.
Ognuno rimanga della propria convinzione religiosa od etica che sia, ma quando si tratta di regolamentare sotto il profilo legislativo e quindi comunitario le leggi che disciplinano una realtà imperitura e principe come quella della famiglia, allora occorre, per il bene stesso della distensione sociale, arrivare ad un punto di incontro.
Io ho interpretato in questo modo lo spirito di questo diktat.
Quali potrebbero essere altrimenti le conseguenze di eventuali irrigidimenti nei confronti di queste realtà diffuse?
Purtroppo le possiamo immaginare: discriminazioni, ghettizzazioni e persecuzioni nei confronti dei diversi di turno.
Oggi sono i gay sotto il mirino della censura e dell’odio, ieri lo sono stati gli ebrei, gli zingari, i malati di mente e i neri…
Rimane il fatto che l’Europa non è il mondo; fuori di questo pugno di terra c’è il pensiero musulmano che di certo ha ben altre attenzioni e direttive comunitarie, e questo significa semplicemente che siamo ben lontani dall’avere risolto un tabù, un pregiudizio, o qualcosa di simile, che credo mai verrà completamente divelto.
Siamo davanti ad un ostacolo veramente ostico.
Fino a che si diceva che i neri e i bianchi dovevano avere gli stessi diritti, si proclamava qualcosa di molto ovvio.
Fino a che si è detto che mai più bisognerà toccare il capo di un ebreo, si è detto qualcosa di molto sacrosanto…
Ma quando si viene fuori a dire “Io omosessuale ho diritto a sposarmi e a formare una famiglia con gli stessi diritti di un eterosessuale”, allora si viene asserendo qualcosa che va contro la natura stessa, che non è più tanto ovvia.
Mi spiego meglio: non è ovvio dire che l’uomo e la donna sono la stessa cosa, nel senso che è solo una questione di attitudine scegliere di essere una cosa piuttosto che un’altra, perchè si nasce già con una certa predisposizione, e la natura non è quello che si vede fuori ma è quello che esiste di dentro.
Come spiegare ad una persona normale, e sottolineo normale, che il sesso di una persona non è quello che ha o non ha , ma è quello che è o non è?
Siamo ancora abbastanza lontani dal poterlo comprendere.
Inutile fare il finto progressista, inutile fare lo snob che in pubblico finge d’essere equipaggiato a gestire certe realtà, ma poi nel privato può solo dire “In casa mia, non lo accetterò mai…”
Da che mondo è mondo noi diciamo “Il cielo è blu e la merda puzza…” perchè vediamo che il cielo è di quel colore e che di fatto i nostri escrementi non emanano un buon profumo.
Poi ci dicevano anche “La mamma fa i bambini ma il papà no”
E noi zitti perchè vedevamo che era proprio così, perchè sapevamo che così andava il mondo.
Ora qualcuno ci viene a dire che “Tu sei quello che provi e non quello per come sei fatto”.
STRAORDINARIO, RAGAZZI.
Ma allora questo è il Paradiso, dove finalmente viene riconosciuto il primato dell’invisibile sul visibile, del vero sul falso, dell’interno sull’esterno, e se questo è il Paradiso, perchè tutte le altre cose che andrebbero messe a posto ancora non funzionano?
Perchè questa antica discriminazione comincia a girare bene e tutte le altre rimangono sotto uno strato di letame che forse altri duemila anni potranno bastare a creare cambiamenti?
Cos’ha l’evidenza del sesso da smuovere le montagne che altre questioni assai urgenti e necessarie non hanno?
Forse è perchè nel sesso sta il nostro istinto alla vita?. O forse è perchè parlando di questo non si parlerà di altro? O forse è perchè “di con chi va a letto il mio vicino è una questione privata” e dunque non si deve invadere le volontà dei singoli?
E la vita non è mamma che fa bambini mentre papà deve fare altro, ma è un essere con un altro essere, di qualunque apparato sessuale siano, che si promettono amore eterno. Punto.
Tergiversiamo pure sull’amore eterno, che ad andare bene potrà essere solo più o meno duraturo, ma non si tergiversi su questo assoluto: l’amore non ha sesso, come non ha età, come non ha limiti.
Ce lo ha detto il Parlamento europeo, ed è bene che si cominci a riflettere seriamente la questione.
A me piacciono i confetti, da qualunque parte essi arrivino.
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